Vi ricordate che un certo Piergiorgio Peluso, figlio del
Ministro Cancellieri ha percepito, da FONDIARIA SAI, complessivamente, circa 5
milioni di euro, in 14 mesi di duro lavoro? Ebbene chi glieli ha dati quei
soldi se non l'amico della potente Mammà, Salvatore Li Gresti, recentemente
arrestato assieme ai suoi tre figli! Così titolava Il Fatto Quotidiano il 12
ottobre dello scorso anno a proposito della lauta liquidazione che i magnanimi
Li Gresti hanno pagato al Peluso: Fondiaria, buonuscita di 3,6 milioni per il
figlio del ministro Cancellieri Piergiorgio Peluso era entrato nella disastrata
società del gruppo Ligresti appena un anno fa. L'arrivo dei
"salvatori" di Unipol ha determinato la rescissione del contratto.
1,7 milioni al suo braccio destro Gianandrea Perco. La Cancellieri, già
Ministro dell'Interno col Governo Monti ed oggi Ministro della Giustizia con
Letta, per favore, dica qualcosa in merito. I soldi liquidati a suo figlio
fanno parte degli indennizzi che si sono fregati i Li Gresti? Quei soldi fanno
forse parte del malloppo di quasi 400 milioni di euro sottratto dai Li Gresti
ai loro assicurati? Probabilmente, come solevano dire i Latini, pecunia non
olet ! Il Procuratore di Torino, Giancarlo Caselli, sta verificando la bontà di
tutti gli incarichi professionali conferiti dal gruppo Fondiaria SAI, compreso
quello del figlio della Cancellieri. Tale pronunciamento del Ministro è utile
per sgombrare il campo da eventuali equivoci e strumentalizzazioni, sui
rapporti di amicizia del Ministro con i Li Gresti. Anche perché alcune
associazioni di consumatori si stanno costituendo parte civile nel processo
intentato contro i Li Gresti, in rappresentanza di oltre 10 mila assicurati
truffati proprio da FONSAI. Sto sottoponendo alla sua attenzione queta vicenda,
caro Ministro della Giustizia, perché più di un maligno, non solo su Il Fatto
Quotidiano, ma anche su altri giornali, ha scritto sul suo conto altre, diciamo
così, dicerie. Si dice e si sostiene, per esempio che, quando il suo figlio
manager, Piergiorgio, è rimasto temporaneamente disoccupato, è riuscito,
immediatamente, a trovare un'altra soddisfacente sistemazione presso la Telekom
dei Colaninno, padre e figlio (quest’ultimo deputato del PD). In quei
frangenti, all’interno del Governo Monti, se si ricorda, Lei ebbe uno scontro
con l’allora Ministro della Giustizia Paola Severino perché all’inizio del 2012
il suo Ministero (allora era quello dell’Interno), si affrettò a stipulare,
proprio con la Telekom, una convenzione per dei braccialetti elettronici da
utilizzare per i detenuti in semi-libertà, il cui esorbitante costo di 500 mila
euro l’anno ciascuno, fece scalpore! La Severino lamentava il fatto che
competeva al Ministero della Giustizia e non a quello dell’Interno la stipula
di tale convenzione e si arrabbiò non poco. Quei braccialetti d’oro, per lo più
inutilizzati, furono commissionati, in fretta e furia, per 7 anni e per un
ammontare complessivo di oltre 70 milioni di euro l’anno proprio grazie a
quella convenzione con la Telekom dei Colaninno. Qualcuno questi costosissimi
servizi li chiamerebbe sprechi, ma non è il caso suo. Poi, nel corso dello
stesso anno, suo figlio Piergiorgio ottenne un incarico proprio da Telekom, con
la mansione di addetto ai controlli elettronici. Per sette anni, cioè, suo
figlio, dovrà verificare se i braccialetti da lei commissionati, questa volta,
funzionano. Del resto, nel frattempo Lei ha cambiato Dicastero, dall’Interno è
passata alla Giustizia e quindi potrete meglio raccordarvi nel controllare i
poveri detenuti, fruitori dei braccialetti d’oro. La prego, Sig. Ministro
Cancellieri, ci dica, ci informi, ci delucidi... Anche perché non ne possiamo
più (si fa per dire!) di quei rompiscatole de IL FATTO QUOTIDIANO, dai
Travaglio, ai Padellaro, ai Gomez od a Barbacetto che, in continuazione,
svelano queste cose che, per altri, non per Lei, ovviamente (me ne guarderei
bene!), potrebbero sembrare persino vicende penalmente rilevanti. Ma
chiaramente non è il caso suo, visto che Lei è Ministro della Giustizia e già
Ministro dell’Interno!
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