Calogero
Taverna Quando si intromettono nella mia bacheca per
raccontare frottole, mi irrito ma di solito passo oltre; quando invece scrivono contumelie peraltro gratuite anche se
clericali reagisco e contesto. Termini come "vacca", come “ladra"
non li tollero. Se si dovesse dare del "ladro" agli imprenditori che
cercano di attenuare con le "elusioni" e non "evasioni" i
rigori di un fisco che come ha detto addirittura Einaudi è - spesso,
precisiamo noi - strumento cieco di occhiuta rapina, allora mettiamo l’epiteto sugli androni di
tutti gli imprenditori italiani. E se mi
permettete, dopo avere fatto per quasi sette anni il superispettore di Reviglio
vanto qualche competenza scientifica nel settore ce l'ho (non debbo dirlo perché
un questurino di paese abituato nell'infanzia al caglio bovivo non ne può poiù di sentirmelo
dire?).
Ordire fiscalmente "bare fiscali" o inventare
"divident washing" ogni spa ogni srl lo fa. Trent'anni dopo dicono
che lo faceva pure Berlusconi IMPRENDITORE. E per questo lo vogliono cacciar
via dal Senato per una legge Severino (udite udite, approvata anche dal PDL),
per una legge che in materia penale non può né deve essere retroattiva.
Odio Berlusconi, ma
ciò mi dà ai nervi se ho una qualche reminiscenza nella mia formazione
giovanile in tema di filosofia del diritto. E mi dispiace per i miei COMPAGNI
che si sono scorati che la "verità è sempre rivoluzionaria."
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