Perché in vita mia mai ho pronunciato blasfema parola? mai
indottomi a lubriche espressioni, a voglie depravate sino a bestiali contatti,
ed altro di pravo, di quanto decomposto nei sensi nel cuore nell'anima uomo
ardisca ordire contro volti celesti e sembianze di ripugnante afrore. E stare
d'incanto, ammaliato dal male, gioiosamente scurrile tutto vorrei con lingua
arroventata da tempi diluiti caduchi beffardi insolenti eruttare, Eruptavit
verbum malum Domine. Cur? quia malus sum. Sono perfido infedele triviale,
violento. Ogni canone reietto, ogni limite divelto, ogni onorabile effluvio deriso,
voglio essere quel me stesso che mai sono stato. Quia quasi cerulea, palpabile
eppure diafana, amabile, voluttuosa eppure castissima come monaca presa davvero
da divino amore, la bramai, sembrò bramarmi. Ma subito rigida, frigida vacua
priva di sensi, orbata del sesso mi inondò di algida nulla, Così la odiai.
Forse questo è essere donna, come Chiesa diceva scarnificata di animo quasi
munita di pallida insensa anima. Sono davvero da amare le donne?
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