mercoledì 29 maggio 2013

Ne ultra crepitam, Marchini


Risultati elettorali sorprendenti, direi travolgenti. Mi sembra patetico Mitraglia che pare immemore di quanto andava sciorinando ogni lunedì annunciando la parola del suo signor sondaggista, ricordate quel bel mezzobusto tutto supponenza e sornioneria; già due prefiche annuncianti la fine del PD. Una cosa era certa, Berlusconi aveva scavalcato e umiliato il PD di Bersani; e Grillo con i suoi presenti-assenti anticastali 162 giovinastri e signorine sempre lì, qualche piccola scollatura. Anche qui scavalco del PD. E quel vecchio vecchissimo nostro signor Presidente, saldo come una roccia, rinnovato persino come certe nozze del mio paese in articulo mortis, ormai giubilatore di Bersani, impositore dell'avv. Pitruzzella di Palermo, proprietario assoluto di questo Stato ormai sul ciglio del baratro per dichiarazione squinziana, poteva - e si doveva ubbidirgli - dare incarichi condizionati e l'incaricato a priori e pur essendoci certi risultati elettorali che erano quelli che erano, poteva ritornare da lui per accettare l'incarico solo se portava una solida maggioranza impossibile (appunto per responso elettorale). Certo tra gli applausi della stampa nel frattempo, quel vecchio vecchissimo nostro signor presidente poteva chiamare 10 suoi fidi, dargli la patente di SAGGI e ordinar loro di elucubrare il programma governativo del futuro impossibile governo. E già da allora il governo doveva essere di "larghe intese". insomma un iuciucio commissionato dall'alto, come se già fossimo uno stato presidenziale ancor più in là dell'America. E Mitraglia sempre ad applaudire ad osannare, capace di inchiodarsi nella sua poltrona televisiva per dieci ore consecutive senza aver bisogno di alzarsi per andare a pisciare. Beato lui che è così giovane, io ad esempio se non corro ogni due ore devo farmi un assortito guardaroba di calzoni.

A dire il vero i colleghi concorrenti di Mitraglia erano ancor più sussiegosi. E se Grillo parla di golpe - parola acconcia alla bisogna - apriti cielo, persino il redivivo candidato presidenziale grillino deve redarguire l'audace Grillo.

Tutto questo spazzato via nell'ultima domenica di maggio. Vincente soprattutto Bersani appunto perché perdente. Con l'invenzione delle primarie dappertutto ha spazzato via il vecchiume ormai indolente del suo partito (per fortuna il mio) e sindaco di Rom sarà al 90% un clerical-comunista di scialba professione ma di onestissimi intenti che l'ha già detto (e lo farà) e si accoppierà con i grillini romani che non penso avranno più voglia di seguire i veti (di dubbio disinteresse) di chi da comico scende a far comica politica. E ciò in ossequio della designazione che abbiamo voluto in sei mila a Roma (pochi ma sempre tanti rispetto alle imposizioni di un Berlusconi o di un socio affaristico del più votato comico d'Italia e anche del mio adorato Baffetto Massimo che pare volesse un soave dicitor televisivo capo della più ingarbugliata amministrazione comunale d'Italia. Certo così anche il mio preferito Marchini scende dal piedistallo di un ultratifoso romanista per un posticino di riserva nella lunghissima panchina di questa mia Roma politica. Voleva fare addirittura un partito... anche per lui ne ultra crepitam.

A questo punto non si può che ritornare al doveroso rispetto della ultima volontà politica nazionale. Niente governo di larghe intese: l'ottanta per cento del popolo italiano non lo volevamo. Il vecchio vecchissimo presidente viene beffeggiato. Se è un vecchio d'onore forse persino monarchico torni a galleggiare nel suo migliorista in mezzo al guado ma da solo in via Panisperna.

L'ottanta per cento del popolo italiano non volevamo più Berlusconi e non perché chiava troppo: se ad ottant'anni ce la fa ancora, beato lui, ma non c'è da credergli. Ma solo perché a noi non ce ne fotte un cazzo di salvare l'industria delle ombre della televisione targata la buonanima di Mike Buongiorno.

E questo loquace giovinastro, il trentenne nipote dello zio o meglio della moglie dello zio lasci il posto a chi puà reggere il barcone arduo della settima potenza del mondo. Come dire largo ai vecchi, immuni da manie per le quote rosa. Lasciamo le donne a continuare ad innamorarsi dell'amore. Non sono fatte per gestire uno stato, specie dopo le menopause.

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