martedì 9 aprile 2013

Scrivevo poco tempo fa ....


Voglio scrivere in fretta e furia queste mie ulteriori “cazzate” (così me le definisce il professor Di Grado e io dinanzi al mondo accademico mi annichilo) prima che scorrano di dati della regione Lazio (ove concorre un mio compaesano ex deputato).

Sono “cazzate” che fanno il paio con quelle scritte in CONTRA OMNIA RACALMUTO domenica scorsa, in tempo non sospetto  e in anticipo dei tempi. Credo di averci azzeccato in pieno. Ma queste d’ora saranno cazzate ancora più vistose e mi aspetto le querimonie dei moderni saggi che danno dell’anima morta a chi sta al vertice del PD. Avrei voglia di rintuzzare: ma voi “intelligenze vive” cosa avete fatto per dare una coscienza civile, una cultura a questo 25% degli italiani che ha scelto DEMOCRATICAMENTE Grillo? Nemo dat quod non habet.

Diciamo che siamo messi male. Non perché vince Grillo e perde Bersani, perde Monti ma vince Berlusconi, vanno a casa Fini, Binetti e Buttiglione ma torna anziché alla camera al più prestigioso senato Scilipoti, mio caro amico; e manco perché liquidati in malo modo Ingroia e Di Pietro ma Nencini dice che loro in parlamento ci vanno lo stesso. Queste sono storie di piccoli uomini: che ci siano o no, significa poco. Sono gli intellettuali collettivi  quelli che contano.

I guai stanno venendo per l’insipienza dei mass media massimi che ripetendo ad ogni piè sospinto che “ha vinto l’ingovernabilità” hanno spinto a pensarla allo stesso modo l’intera stampa internazionale. Addio mercati: i bancari bloccati per eccesso di ribasso. E chi se ne frega! esulteranno i soliti imbecilli cu lu cuocciu di la littra e con l’FB a portata di mano. Già, ma la marea dei titoli pubblici in scadenza (ora invero i nuovi scienziati dell’ispettorato vigilanza sulle aziende di credito do palazzo Koch nota sede sociale del capitale quello di Karl Marx in Italia li hanno esorcizzati denominandoli titoli governativi nazionali) chi li rinnoverà con l’aggiunta degli interessi maturati? Sai che ridere se andiamo incontro ad un flop di cassa della Tesoreria di Stato. Addio stipendi di tanti accademici, primari, archeologi, clinici, giornalisti di stato, professori dal liceo agli asili nido e cialtroni LSU! E qui il felice sarei io, ma non sono cinico sino a questo punto, ma molto mi ci avvicino.

Urge quindi fare un governo che assicuri i mercati della economia globale del terzo millennio. E chi lo a? Lo Stato ormai è hegheliano: basta l’idea e tutto si supera. Un certo Salvemini (mi pare) ebbe a dire non ho mai visto un ente pubblico fallire per una cifra in rosso. E aveva ragione da vendere.

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