Pro Omnia

mercoledì 31 luglio 2013

Problerma acqua a Racalmuto

Calogero Taverna
La questione acqua a Racalmuto

Salvatore Petrotto
Matteo Mangiacavallo, deputato regionale 5 Stelle, di Sciacca, mi ha risposto su facebook a proposito della scandalosa vicenda di Girgenti Acque, la società privata che gestisce i servizi idrici nell'agrigentino : ”in questi giorni ho presentato una mozione per chiedere la risoluzione del contratto con Girgenti Acque, la sostituzione del Commissario D’Orsi e la revoca della delibera con la quale ha nuovamente ritoccato le tariffe al rialzo. Oggi, io e gli altri parlamentari del movimento 5 stelle siamo in conferenza stampa per rispondere alle accuse tendenziose di esponenti del forum siciliano dei movimenti per l’acqua (che conosco bene poiché ne faccio parte) appartenenti al PD, che adesso ribaltano la frittata dopo anni di “scarsa lucidità” sulla questione acqua.”

... Calogero Taverna

Ma l'on.le Matteo Mangiacavallo e gli altri parlamentari del movimento 5 stelle non potrebbero studiare e far varare una iniziativa regionale che consenta la costituzione di municipalizzate che sfruttino le risorse idriche locali (almeno là ove ci stanno)? Guardiamo ad esempio Racalmuto: abbiamo falde acquifere allo Zaccanello e dintorni da dar da bere agli assetati di mezza provincia. Si pensi alla speculazione degli autobottari di Canicattì. Che ci
vuole per mettere su un impianto atto a fornire l'acqua necessaria a Racalmuto e anche a Castrofilippo e Grotte a costi contenutissimi tramite una parsimoniosa azienda municipalizzata? Problemi finanziari? Beh! le banche insediate nel territorio avrebbero obblighi almeno morali di vincoli di destinazione e non di prosgiugamento della liquidità locale per dirorattamenti verso quel Nord di Bossi che ha gridato insensatamente quello che ha gridato. Ora c'è la spada di Damocle di Basilea 3. Chi ne sa niente? Chi ne parla? Ce ne accorgeremo quando entrerà in vigore quali ulteriori cataclismi di liquidità determinerà in zone disastrate come le nostre. Più che piangere sul l<atte versato, i "politici" perché non si adoperano per evitare disastri annunciati (evitabilissimi)?
 
 
 
Pubblicato da Unknown alle 22:52 Nessun commento:
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Quanti eravamo



Numerazione Matrice del 1660 ultime righe per statistiche
16245488
da Tinebra Martorana
annofuochianimeanime
15958904447Vito Amico
164512365106Vito Amico
171311754757Vito Amico
da ultino (dopo il 1747)1753Elenco dei capifamiglia nel censimento del 175360355344Vito Amico
17987630Gioacchino di Marzo
18317806Gioacchino di Marzo
18529030Gioacchino di Marz                                                                         



Noi dunque lo sappiamo con matematica certezza. A Racalmuto eravamo 7.806 abitanti nel 1831; nel 1852 eravamo passati a 9.030 abitanti, più di quanto siamo adesso ed allora la storia un po' truffaldina della Cunfina non c'era. Se leggo quello che leggo nel blog dalla alluvionale diffusione quello che leggo mi incazzo. Perché sono attacca brighe? Un'attenuante datemela: amo dissennatamente la storia di questo paese, la storia Veridica s'intende:  

Le donne di Racalmuto sono più belle di quelle di Girgenti - 1848 (2013) -

25 luglio 2013 alle ore 15.15
A Racalmuto, il cui nome indica un'origine araba, vi sono miniere di sale e di zolfo; gli strati di sale sono profondi nel suolo quindici tese al di sotto degli strati di zolfo, e li si sfrutta per gallerie. Racalmuto ha una popolazione di circa 7000 abitanti. Io vi ho fatto colazione sotto le volte di un fondaco sudicio, in compagnia di cavalli e porci. Le donne non sembrano conoscere, come a Girgenti, l'uso del pettine; ma hanno meno bisogno delle agrigentine di far toletta, poiché sono più belle. Portano dei pesi sulla testa con molta grazie e destrezza. Un piccolo cuscino piazzato sui loro capelli basta a tenere in equilibrio i lunghi vasi di terracotta pieni d'acqua di cui si coronano. Cariche di tal fragile massa, esse vanno tranquillamente, le mani ai fianchi. Quando i vasi sono vuoti, li portano riversati di lato o negligentemente posati sulla testa.
(Felix Bourquelot, Voyage en Sicile, Parigi, 1848) 

LINK http://regalpetraliberaracalmuto.blogspot.it/2013/04/1848-le-donne-di-racalmuto-sono-piu.html
"altro che 'circa 7.000 abitanti: eravamo molto molto dii più: ci avvicinavamo ai 9 mila; eravamo in piena espansione solfifera verso il celebrato Eldorado di Racalmuto: Ma quello era un viaggiatore parigino? Ma cazzate erano quelle che scriveva.
 
 
Pubblicato da Unknown alle 16:24 Nessun commento:
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vecchi rancori

Calogero Taverna
MISCELLANEA FUORI DAI DENTI

Ieri mi sono vietato di intromettermi in quel tuo proiettare arcane foto di arcane donne. Mi sono domandato perché una donna – che non ho mai vista ma che mi raffiguro bellissima – celia con immagini vagamente saffiche? Mi mostrò al mio primo incontro una elfide gotica guglia svettante da un dannunziano lavacro ignuda e monda; ora la riveste di fiori a primavera e ne oscura il volto quasi perversa Botticelli. E tutto poi deteriora coll’inceppato dire di chissà chi, che altro che Saffo scivola nolente in ambiguità espressive da angiporto.

  Per portare la stizza all’ira infuocata quale penso sai accendere, di prima mattina, ricorro alle mie insolenze verbali, dopo molteplici ore aduse a dire che il papa è nudo, che il suo pauperismo da America latina è solo folklore in terre opulente quali anche l’Italia; e se, avendo un solo polmone, null’altro sa comunicare se non biascicar preghiere: un pater un ave e gloria come ...dopo infantile confessione quando ci pentivamo in ginocchio da un prete che lascivamente ci accarezzava il nostro volto ancora angelico il nostro aver peccato per una innocua bugia, è solo ombra passeggera per occultare gli assetti de septimo all’IOR.

  E visto che non uomo del profondo Sud, ma isolano, ma di Racalmuto provincia di Agrigento, ma mediterraneo di mare, il mare davvero africano, riesco talora a fare stizzire una ammaliante vichinga della godereccia Cento, Nord per Nord, meglio Zanzotto con la poesia:

Nella casa illustre di scolpiti
avori, di stemmi preziosi,
di foglie e fiori di vetro,
un giullare canta lungo
i pallidi conviti
la lode delle mense
su cui di rosee nevi i vasi
gemono colmi,
brilla l’aroma dell’arancio,
il pingue cibo i calici arricchisce.

  - - -

Ma i commensali, raccolti
I nobili dolori nel cuore,
per le mirabili trifore
guardano il lontano azzurro
e l’oro dei capelli
consuma le loro sembianze
e gli occhi
in cui sporge la perla
e le rosse labbra di figura.
  - - -

Braci e spine premono intorno,
le candele
alzano mura di marmo,
sotto le mense
muto splendido cane è la morte.
 
 
 
 
 
 
Pubblicato da Unknown alle 15:43 Nessun commento:
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martedì 30 luglio 2013

Quando frequentavo la sagrestia della Matrice

 

 ·
  • nr50nc70np71
    CAMPANE A MARTELLO NEL TRIENNIO 1618-1620 !!!
    Nel settecento - Š da presumere molto fondatamente - il
    tilegatore ecclesiastico di Racalmuto mette assieme i fausti
    atti matrimoniali dell'ultimo ventennio del XVI secolo ed un
    lugubre fascicolo di contabilit... mortuaria della Matrice che
    riguardano un triennio: 1618-1620. E' propio
    da far scongiuri contro un archivista in tunica tanto
    greve ed alquanto iellatore. !
    Munitici di efficace antidoto scaramantico, possiamo indagare
    sull'ultima parte di quel libro di archivio. Dati, circostanze
    e notizie assurgono a ghiottoneria storica per la
    ricostruzione della Racalmuto secentesca, quella dei Girolamo
    del Carretto, tanto per orientarci. !
    Per il primo funerale del fascicolo, si annota che sono stati
    percetti cinque tar e 10 grani. Le esequie avvennero il 4
    ottobre del 1618, presente l'intero clero che sappiamo essere
    una compagine numerosa di una ventina di consocrati.
    Testualmente Š detto con grafia minuta e dimessa: 'a 4 di 8bre
    2a Ind. ivi8 (1518) - Paulo Pirrera si morse e fu sepolto a
    Santa Maria presente clero ...... tt.5 - 10'. Seguono altre
    469 annotazioni, sino al 19 novembre del 1620. La triste nota
    finale Š per 'Gerlanda di Gerlando Luparello <che> fu morta et
    sepulta allo Carmine <per>........tt. 5 - 10'. !!
    Valore di dati statistici assume il seguente riparto: !
    f-l1 Anno (periodo) n.ro (in ragione popolazione %o su media si-
    di anno) presunta pop. liana XIX
    1618(4.10-31.12) 49 196 5.000 39,20 28,91
    ottobre 18 216 5.000 43,20 28,91
    novembre 17 204 5.000 40,80 28,91
    dicembre 14 168 5.000 33,60 28,91
    1619 262 262 5.000 52,40 28,91
    gennaio 22 264 5.000 52,80 28,91
    febbraio 18 216 5.000 43,20 28,91
    marzo 11 132 5.000 26,40 28,91
    aprile 12 144 5.000 28,80 28,91
    maggio 5 60 5.000 12,00 28,91
    giugno 16 192 5.000 38,40 28,91
    luglio 47 564 5.000 112,80 28,91
    agosto 51 612 5.000 122,40 28,91
    settembre 27 262 5.000 52,40 28,91
    ottobre 22 264 5.000 52,80 28,91
    novembre 19 228 5.000 52,40 28,91
    dicembre 12 144 5.000 28,80 28,91
    1620(1.1-19.11) 159 179 5.000 35,80 28,91
    gennaio 20 240 5.000 48,00 28,91
    febbraio 25 300 5.000 60,00 28,91
    marzo 16 192 5.000 38,40 28,91
    aprile 15 180 5.000 36,00 28,91
    maggio 18 216 5.000 43,20 28,91
    giugno 10 120 5.000 24,00 28,91
    luglio 11 132 5.000 26,40 28,91
    agosto 9 108 5.000 21,60 28,91
    settembre 15 180 5.000 36,00 28,91
    ottobre 10 120 5.000 24,00 28,91
    novembre 10 180 5.000 36,00 28,91 !!!

    f+l2 Anche se gli sbalzi negli indici di mortalit... sono notevoli di
    anno in anno, siamo ancora in situazione di 'mortalit...
    normale'. Vi saranno nel 600 anni 'infaustissimi', come
    vedremo, in cui la morte falcidia con quozienti da capogiro.
    Un segno di recrudescenza nella mortalit... della Racalmuto del
    '600 si ha nel trimestre estivo del 1609 (con luglio
    interessato da un quoziente di mortalit... del 112,80 per mille
    e agosto quando il quoziente svetta addirittura fino al 122,40
    per mille. Come sapremo dall'analisi di altra
    documentazione pi- completa relativa ad alcuni decenni dopo,
    la calura estiva e gli inquinamenti idrici saranno le cause
    scatenanti di una vera strage degli innocenti: la mortalit...
    infantile, di per sŠ ferocemente estesa in quei secoli di
    scarsa igiene, esplode anco pi- virulenta in taluni periodi
    estivi. Tra questi, il 1619; l'anno successivo, inceve, la
    iattura risulta scongiurata. Notiamo una costante: i mesi pi-
    salubri sono quelli del quadrimestre intermedio marzo-giugno e
    di solito la mortalit... flette nei mesi che vanno da settembre
    a dicembre. !!
    In due anni e due mesi entrano nelle casse della Matrice - per
    funerali, esequie e sepolture dei 470 racalmutesi deceduti -
    38 onze e 26 tar. Al fine di orientarci sul valore della
    moneta in quei tempi a Racalmuto, ci avvaliamo del libro di
    contabilit... del Convento di santa Chiara di Racalmuto (cfr.
    Archivio di Stato di Agrigento - Inv. n. 64 vol. 533 - Libro
    di exito del Venerabile Monasterio di S. Clara fundato in
    questa terra di Racalmuto dell'anno 1649). Una salma di orzo e
    due di gesso costavano nel 1649 un'onza e 6 tar; un quintale
    di olio 3 onze e 18 tar; una 'sola' di cuoio e la relativa
    confezione di 10 paia di 'tappini' un'onza e dodici tar (42
    tar, dunque, per 10 paia di pianelle: se attribuiamo un
    valore attuale di L.10/11 mila per ogni paio di pianelle di
    cuoio, possiamo stimare in L. 2.500 circa un tar e in L.
    75.000 circa un' oncia, mentre il grano dovrebbe equivalere a
    L. 125). Vediamo altri dati: !
    - '1.12.'49 - a mastro Antonio
    Briganti lanaro per canne 50 di lana: onze 9 tt. 17 gg.10'
    (una canna equivaleva a m.2,064 e pertanto un metro di lana fu
    comprato a tt. 2 e 16 gg. e cioŠ a L. 4.500 di oggi, secondo
    il nostro calcolo); !
    - '1.12.1649 - mezza salma di 'scebba' ...onze 1 e tt. 6 (pari
    a L. 90.000) !
    - ' 1.1.1650 - vitto per un mese delle Monache <che nel 1699
    erano 8 professe, due novizie e 5 converse> ... onze 6' (pari
    ad attuali L. 450.000);
    - 'una salma di carbone ...onze 0 e tt. 24' (L. 60.000); !
    - 'a Francesco Barberi per 8 mesi di servizio .... onze 4'
    (L. 300.000); !
    - '27.3.1650 - 4 rotoli di cera lavorata onze 1 e tar 10'
    (L.100.000 e cioŠ a L. 31.500 a Kg. dato che un rotolo
    equivaleva a grammi 793,42); !
    - '1.4.1650 - a mastro Pietro Tagano per 16 paia di scarpe ...
    onze 2 e tar 4' (pari L.155.000 in totale e a L. 9.700 per
    ogni paio di scarpe a conferma dell'attendibilit... del nostro
    calcolo); !
    - '1.4.1650 - per cafisi tre di olio ... onze 1 e tt. 26' (in
    totale L. 215.000);
    - '1.6.1650 - a Francesco Barberi e Pietro Falletta per tre
    tumoli di lenticchie e 8 tumoli di fave ... onze 1 e tar 5'
    (pari a L. 87.500 e, quindi, a L. 463 a litro: 1 tumolo =
    litri 17,193); !
    - 'a Francesco Rizzo per 5 rotoli di candele onze 1 e tt. 20'
    (pari a L. 100.000 e quindi a L. 25.210 a Kg.). !!
    Ritornando alle entrate da funerali del 1618-1620, possiamo
    congetturare, sulla base dei riferimenti contabili precedenti,
    che quelle 38 onze e quei 26 tar non superassero i tre
    milioni e mezzo in lire attuali, forse i quattro e mezzo se
    supponiamo in un quarto di secolo un'inflazione comulativa del
    20/25%. Francamente un p• poco, essendo peraltro ripartiti tra
    almeno quattro cappellani accompagnatori: don Mario CURTO, don
    Giuseppe d'ASARO, don Giuseppe SANFILIPPO
    e padre Francesco Vintura, e - sia pure non sempre -
    con l'intero clero. !!
    Sono 122 i funerali a tariffa alta (pari al 25,96%), quelli
    definiti dagli archivisti di allora: 'grandi' e che costavano
    5 tar e 10 grani; i 'minori' (da un tar ad un tar e 10
    grani) sono 328 (69,79%) e 20 quelli gratuiti (4,26). !
    Il funerale gratuito era talora dovuto all'estrema miseria
    della famiglia del defunto, ma spesso era segno di rispetto
    per il risalto sociale o per le benemerenze religiose che il
    defunto vantava in vita o che riguardavano gli stretti
    congiunti. L'intero clero segue 'gratis' i funerali di:
    Vincenzo, figlio di Clementi MISSINA; mastro Giacomo BLUNDO;
    di Paula AMORELLA; di Girolamo PILLITTERI; di Pietro LO SARDO
    e del sacerdote don Francesco BUSCARINO. Ci sembrano 5
    cadaveri eccellenti per i quali la gratuit... delle onoranze
    funebri Š ben segno di distinzione. Tocca di accompagnare
    gratis al cappellano don Francesco d'Asaro, Vincenzo COFFARO
    della terra di Gibillina che Š deceduto allo 'Spitale. Qui Š
    il caso di parlare di miseria. Cos succede a padre Mario
    CURTO che gratuitamente accompagna all'ultima dimora (nella
    chiesa di S. Giuliano) Brandina LA BELLA, o Antonina LA
    SICHILIANA. A don Giuseppe SANFILIPPO tocca di farlo gratis
    per Paolo PILLICINO di Raffadali, morto all'ospedale e sepolto
    nella chiesa che vi era aperta al culto. !!
    Le annotazioni d'archivio provano che
    all'inizio del '600 erano le seguenti chiese quelle adibite
    alle sepolture: la chiesa di S.MARIA di GIESU;
    la chiesa del MONTE; la
    chiesa di S.GIULIANO; la chiesa di S. FRANCESCO; la chiesa
    della NUNZIATA; la chiesa del CARMINE; la chiesa di Santa
    ROSANA (in sei funerali Š citata in tale modo); la chiesa di
    S.NICOLAO; la chiesa dell'HOSPITALI. Sono
    nove dunque le chiese di Racalmuto documentabili
    con le carte parrocchiali in esame: siamo ancora lontani
    dalle 15 chiese foranee di cui parla la relazione 'ad limina'
    del 1699 fatta dal vesvovo di Agrigento, l'arc. Francesco
    Ramirez. Le chiese di S. Francesco, dell'Annunziata (e cioŠ la
    'major ecclesia parochi'), del Carmelo, di Santa Maria de
    Jesu e di S. Giuliano sono citate dal PIRRI che scrive proprio
    in quel periodo (le sue NOTITIAE SICILIENSIUM ECCLESIARUM sono
    del 1630-1633). Quanto alla chiesa che crediamo di leggere in
    Santa Rosana, si pu• formulare l'ipotesi che ad essa si
    riferisca il Pirri nel seguente passo: (r)pervetusta erat aedes
    ab an. 1400 circiter ubi, ad annum 1628, dipincta videbatur S.
    Rosalia V. in habitu eremitico, crucem et librum prae manibus
    gestiens; sed incuria aliquorum ob novum aedificium dicatum
    eidem Virgini, cuius colunt reliquias, cum societate animarum
    Purgatorii habente unc.70, deleta est. Il Pirri accenna anche
    alla 'domus hospitalis' che Š dedicata a S. Sebastiano: nei
    nostri atti la chiesa Š indicata solo come 'hospitali'. Non
    viene menzionata dal Pirri solo la chiesa di S. Nicola;
    peraltro questi accenna ad un 'coenobium cum Ecclesia S.
    Benedicti' che sarebbe sorta in tempo immemorabile 'prope viam
    qua itur Agrigentum', presso la via che conduce ad Agrigento;
    una chiesa comunque di cui ai suoi tempi si era persa la
    memoria. Olim erat, precisa infatti l'erudito abate netino. !!!
    Usuale interpolare note di cronaca nel libro contabile: forse
    oggi ci Š indifferente sapere che 'ad 9 di 9bre (1618) and•
    alli Grutti Don Gioseppe Sanfilippo' e che 'a 23 di 9bre venne
    in Racalmuto d. Gioseppe Sanfilippo delli Grotti', ma allora
    l'interruzione era importante segnarla nel libro dei morti per
    don Filippo Acquista. Un'altra chiosa indica che 'ad 20 di
    Xbre ho visto le predette somme di denari e ci siamo agiustati
    con don Giuseppi Sanfilippo sino al presente giorno, Don
    Filippo Acquista'. 'A 8 di luglio (1619) - Š annotato altrove
    - venne il signor Archiprete di Roma'. Poi, 'a 9 di 7bre
    (1619) and• il sig.r Archiprete in Palermo' e, dopo una
    settimana, il 14 settembre 'venne il signor Archiprete di
    Palermo'. Quest'andare dell'arciprete, prima (a luglio) a Roma
    e subito dopo (a settembre) a Palermo fa pensare a qualch'una
    delle liti curiali ricorrenti nel Seicento in cui Š investito
    anche il clero Racalmutese. Memorabile rester... il processo
    romano al vescovo Traina, nel 1650-1, intentato da canonici
    ribelli di Agrigento (cfr. ASV - Relationes ad Limina 18/A -
    f 119 e ss.) !!!!
    GLI ANNI '60 DEL XVII SECOLO RACALMUTESE !!!!
    Uno spaccato tragico, triste, accorante, ma pur sempre trepido
    ed di marcata puntualit... storica, della RACALMUTO del seicento
    si coglie in un libro rilegato in carta pecora, ben tenuto e
    ben leggibile. !
    Gi... l'esordio Š un ricordo storico di forte interesse. La
    prima pagina Š di dedica, di intitolazione e di rilevanza
    documentale. (r)JESUS.MARIA.JOSEPH - premette il registro, che
    riguarda: - LIBER MORTUORUM IN TERRA RACALMUTI, in anno 3:e
    IND:s 1664 . 1665 . 1666 . 1667. 1668 . 60 . 70 ---
    Archipresbitero S. T. D:re Don Salvatore PETROZZELLA eiusdem
    terre qui hodie p:ma die Septembris 3:e Ind.s 1664, virtute
    Bullarum Apostolicarum datarum Rome die 18 Aprilis, et in
    Regno die 14 Augusti 1664, executarum, ac Agrigenti die 29
    eiusdem Augusti per ecc:mum et R:mum D:num D. Fra:cum GISULFO
    et USOVIO Agrig.num Antistitem presentatarum et executarum,
    possessionem eiusdem Archipresbiteratus Dei gratia est
    adeptus.¯ Con altra grafia, ed evidentemente otto anni dopo,
    viene annotato: (r)usque ad annum 1672 X ind. Die 31 Ag. ...¯. !!!
    Racalmuto era dunque un centro ecclesiale di grande
    importanza: per avere la sua arcipretura occorreva una Bolla
    pontificia (che il racalmutese Petruzzella ottiene il 18
    aprile del 1664); la quale doveva essere resa esecutiva dalle
    autorit... laiche del Regno (e nel nostro caso, da aprile si
    deve aspettare sino al 14 agosto del 1664); per essere infine
    esaminata ed approvata dal presule di Agrigento (sia pure a
    tambur battente, meno di 15 giorni dopo e cioŠ il 29 agosto di
    quell'anno). L'exursus d'esordio ci ragguaglia, in un latino
    limpido ed elegante, sulle procedure seicentesche che quanto a
    inceppi burocratici sono intricati come quelli d'oggid. !!
    Facciamo subito conoscenza con un altro eccellente arciprete -
    abbiamo avuto modo di apprezzare don Michele Romano - e
    apprezziamo che l'andazzo cinquecentesco di dare la parrocchia
    racalmutese a forestieri che, percetti i proventi tramite
    procuratori scelti fra i canonici di Agrigento, non avevano
    alcuna voglia di raggiungere il nostro altopiano, come quel
    non meglio precisato don Lexandro CAPOZZA o CAPOCCIA di chiss...
    dove che vien citato negli atti matrimoniali del 1598. !!
    Il Petruzzela Š dottore in Sacra Teologia e quanto a latino sa
    il fatto suo: quel 'possesionem est adeptus (da _adipiscor_)'
    Š un tocco di perizia quasi ciceroniana. Ci pare pi- bravo del
    suo predecessore cinquecentesco don Michele Romano che qualche
    sbavatura se la concedeva. Don Salvatore Petruzzella, dottore
    in teologia e nostro arciprete nella seconda met... del
    seicento, non ebbe purtroppo vita lunga: moriva a soli 43
    anni, il 29 maggio 1666. Fino a pochi giorni prima (l'11
    maggio) era sulla breccia nel suo ministero sacerdotale,
    confessando ed assistendo moribondi come il marito di
    certa Angela, Antonino LA LICATA BUMBOLO morto a 65 anni. !!
    (r)Anno domini 4.e Ind.is 1666 die 29 Maij Hora X:a - Sacerdos
    S. T. Dr. Don Salvator _PETROZZELLA_ Archipresbiter huius
    Matricis eccl.e Terre RACALMUTI, annorum 43 circiter, in sua
    propria domo huius predicte terre in Commmunionem sancte
    matris eccl.e animam Deo redidit cuius corpus eodem die
    sepultum est in hac Matrici eccl.a presente clero; confessus
    mihi Don Paulino Falletta Cappe.no die 23 eiusdem mensis Maij
    ac sanctiss.mo viatico refectus et tandem sacri olei untione
    roboratus die 27 eiusdem per D. Libertinum de AGRO' et
    Cappellanum.¯ A fianco dell'atto Š stato annotato: (r)il 6 di
    luglio 1666 si hanno agiustati li festuarij delli Ragioni di
    quarta per mano di don Libertino di Agro' a tutto il presenti
    giorno del 29 di Maggio presenti - Et finis sui
    Archipresbiteratus.¯ L'arida logica della contabilit... prendeva
    il sopravvento, oppure Š da ammettere che la vita (specie
    religiosa) continuava. !
    Qualche tempo prima(il 10 marzo 1665)
    era morto un altro racalmutese arciprete:
    si chiamava don Pietro CURTO e anche lui era dottore in sacra
    teologia. L'arcipretura, per•, l'aveva nella diocesi di
    Palermo e precisamente a Ventimiglia di Sicilia, ma era nato a
    Racalmuto (huius terre Racalmuti, viene annotato) e qui,
    assistito dall'arciprete Petruzzella e da don Mariano di
    Agro', viene a morire. Ha funerali gratuiti, Š presente
    l'intero clero ed Š sepolto nella Matrice. !
    Dell'arciprete CURTO parla il nostro Tinebra Martorana (cfr.
    pag. 163). Trae la notizia dalla lettera del governatore arabo
    di Racalmuto (Rahal-Almut) all'emiro di Palermo che sappiamo
    essere un volgare falso dell'abate Vella (sapida Š l'ironia
    sull'argomento di Leonardo Sciascia che pure degn• della sua
    mirabile prefazione il libro del Tinebra-Martorana - v. pag. 8
    ss.). Sulla fallace scia del malevolo abate Vella, il nostro
    storico Tinebra fa dell'arciprete Curto un gesuita autore di
    un non meglio precisato Corso filosofico che avebbe pubblicato
    nel 1656. A quel tempo il vero e non gesuita arciprete Pietro
    Curto era morto gi... da un anno. Chiss... perchŠ l'abate Vella
    fu preso dall'uzzolo di prendere un arciprete vero nato solo
    nella terra di Racalmuto e farne un sussiegoso filosofo
    gesuita. (r)Di quest'uomo che onor• Racalmuto, poco si conosce¯,
    dice il Tinebra. I nostri archivi parrociali ci fanno ora
    scoprire quando nacque e quando mor e dove fu arciprete. Non
    Š molto, ma Š gi... qualcosa. !!
    L'arcipretura di Racalmuto rimane vacante per un paio di anni
    e la sua amministrazione Š affidata ad un padre Economo.
    Succede a D. Salvatore Petruzzella,
    don Vincenzo LO BRUTTO il 7 novembre 1668. Anche costui Š un
    dottore in Sacra Teologia: (r)Anno D.ni 7.e Ind.nis 1668 Die 7
    novembris - precisa il nostro registro - liber mortuorum sub
    cura S(acre) T(eologie) D(octor) D. Vincentii _LO BRUTTO_
    arch.ri - vidit (segue la firma illeggibile, ma sicuramente
    attribuibile al nuono arciprete). Francamente, la sua cultura
    non ci sembra all'altezza del predecessore, ma forse Š anche
    lui racalmutese dato il cognome. !
    Come si vede, il Seminario di Agrigento sfornava dottori in
    teologia e Racalmuto non era da meno nel mandarvi suoi figli
    per addottorarvisi in teologia e divenire poi arcipreti che
    sappiamo essere ben remunerati. Don Francesco GISULFO -
    succeduto al chiacchierato e, pare, avarissimo Mons. TRAINA
    che per• istitu il seminario - in una sua relazione 'ad
    limina' (cfr. ASV - Realtiones ad Limina, AGRIGENTUM - A 18)
    esalta il seminario divenuto meta di studi da tutta la
    diocesi. Di tirocinanti (r)ad quod seminarium - scrive al Papa
    l' 8/11/1661 (cfr. ib. f. 173 e ss.) - magnus ex tota
    Dioecesi confluit numerus¯. Tali tirocinanti, che confuiscono
    in Seminario da tutta la Diocesi in gran numero, sono in
    quell'anno 40 alunni e 34 convittori. Da l provengono gli
    arcipreti di Racalmuto che abbiamo citato. !!!
    Dal 3 settembre 1664 al 27 agosto 1671, sono avvenuti a
    Racalmuto 1270 decessi. Dopo, si ha un'epidamia funestimma:
    (r)incipit indictio X.a amarissima - scrive in bella grafia il
    prete - in anno millesimo sexcentesimo septuagesimo primo
    (1.9.1671) infaustissimo¯. E' ancora arciprete don Vincenzo Lo
    Brutto che ci tiene a precisare di essere un dottore in sacra
    teologia. In quell'anno i morti furono tanti (quanti se ne
    erano verificati nei precedenti sette anni) da uscire dalla
    normalit.... E' il classico anno a 'quoziente di mortalit...
    anomala'. Per i nostri appunti di statistica racalmutese,
    traqlasciamo per il momento quei dati 'erratici'. Del resto la
    normalit... era tutt'altro che confortante: la vita media -
    esclusa la mortalit... al di sotto dell'anno - era appena di
    32,7 anni. Circoscrivendo la statistica a quelli che avevo
    superato il decimo anno di et..., la vita media non va oltre i
    47,2 anni ed anche a prescindere dalla mortalit... al di sotto
    dei vent'anni, la media della vita nella Racalmuto della
    seconda met... del seicento Š contratta in appena i 51,4 anni. !!
    Questo non significa che non vi fossero dei fortunati dalla
    vita lunghissima. La moglie del fu Paolino Missina, Antonia
    visse 102 anni (+ 15.8.1669); novantasei anni vissero Vincenza
    de Napoli e soro Francesca Curto una terziaria che era vedova
    di Antonino Curto; Geronima Vaccari visse 94 anni; il pi-
    longevo tra i maschi Š CIACHA (Sciascia) Vito che visse 90
    anni (+ 7/11/1669). Un primo scandaglio ci consente il
    seguente riparto: !
    f-l1 anni di vita n. su totale defunti %
    da 90 a 102 5 1.270 0,39
    da 80 a 87 24 " 1,89
    da 70 a 79 64 " 5,04
    da 60 a 69 80 " 6,30
    da 50 a 59 84 " 6,61
    da 40 a 49 97 " 7,64
    da 30 a 39 84 " 6,61
    da 20 a 29 53 " 4,17
    da 10 a 19 70 " 5,51
    da 1 a 9 188 " 14,80
    fino a 1 anno 521 " 41,02 !!
    f+l2 La mortalit... infantile, raggiungendo il 55,82% del totale dei
    morti nel periodo, Š perentoriamente sottolineata nella sua
    enorme dimensione. Pur se le donne sono le uniche a sfondare
    quota 90, appartiene a loro la preponderanza nel numero dei
    morti: 647 (50,94%) rispetto a 623 (49,06%). !!
    Una schematica sintesi dell'andamento della mortalit... in
    quegli anni pu• essere presentata come dal seguente prospetto:!!
    f-l1 Ind.ne Anni morti popolaz. quoz.nte quoz.mor.
    1.9-31.8 presunta mortalit... Sicilia
    (a) per mille 1861 (b) !!!
    --------------------------------------------------------------
    III 1664-65 249 5.106 48,77 29,12
    IV 1665-66 198 " 38,78 "
    V 1666-67 136 " 26,64 "
    VI 1667-68 189 " 37,02 "
    VII 1668-69 229 " 44,85 "
    VIII 1669-70 185 " 36,23 "
    IX 1670-71 84 " 16,45 " !!!
    --------------------------------------------------------------
    (a) Da Dizionario Topografico della Sicilia, di Vito Amico.
    (b) Gino Longhitano, op. cit., pag. 987. !!!
    f+l2 L'indice medio di mortalit... del triennio 1618-1620 era stato
    del 42,47 per mille abitanti: quello del settennio 1664-1671
    scende addirittura a 35,54 per mille, di poco superiore al
    quoziente calcolato in Sicilia nell'anno dell'annessione
    all'Italia. La nona indizione 1.9.1670-31.8.1671 si
    contraddistingue per un quoziente di mortalit... tanto basso
    (16,45 per mille) da rangiungere livelli accettabili da
    inoltrato novecento. Si pensi che un siffatto quoziente viene
    raggiunto in Sicilia soltanto attorno al 1930 (1931=15,92 per
    mille). Ma Š segno fallace: col settembre del 1671 arriva la
    peste che si protrae sino all'agosto del 1672 uccidendo quasi
    un quarto della popolazione racalmutese. Si dovette aprire un
    cimitero, non bastando pi- le chiese per le fitte 1.260
    sepolture (con un quoziente di mortalit... pari a 247,77 per
    mille). Se consideriamo quest'ultimo quoziente, quello medio
    del periodo sale da 35,54 per mille a 141,15 per mille:
    quoziente tanto anomalo ed inconsueto quanto tragico e
    raccapricciante. Dopo quella mora, a Racalmuto non dovettero
    rimanere pi- di quattro mila persone. Ma la sciagura dette
    l'aire per una procreazione pi- intensa di quella gi... alta in
    uso e in un venticinquennio la popolazione di Racalmuto torn•
    sulle cinquemila unit..., come ci attesta il vescovo Ramirez nel
    1699. !!!
    La curva di mortalit... nel corso dei mesi si atteggia spesso in
    modo non difforme da quella vista per il triennio 1618-1620,
    ma frequenti sono le eccezioni che per di pi- sono molto
    chiarificatori della drammatica altalena della salubrit... del
    nostro paese nel seicento, giusta l'emblematicit... del
    seguente prospetto: !!!
    f-l1 _NUMERO DI MORTI PER MESI NEL 1664-1671_ !!!
    mese _@@@@@@@@@@@@@@i n d i z i o n i@@@@@@@@@@@_ media
    '64-5 '65-6 '66-7 '67-8 '68-9 '69-70 '70-71 media 1618-20
    III IV V VI VII VIII IX
    --------------------------------------------------------------!!!
    set. 15 13 9 17 49 18 7 19 21
    ott. 18 14 13 4 33 28 8 17 16
    nov. 20 8 13 11 17 19 5 13 18
    dic. 24 25 13 14 13 19 9 17 13
    gen. 23 29 16 23 15 23 21 21 21
    feb. 24 18 15 23 11 13 5 16 22
    mar. 28 17 14 15 10 8 3 14 14
    apr. 24 11 8 12 16 17 2 13 14
    mag. 18 12 8 10 8 9 5 10 12
    giu. 17 12 7 9 13 12 5 11 13
    lug. 23 22 9 16 12 9 4 14 29
    ago. 15 14 11 34 30 10 13 18 30
    --------------------------------------------------------------!!!!
    f+l2 Innanzitutto, la media dei sette anni Š conforme a quella del
    triennio 1618-1620 per il mese di gennaio (con un quoziente di
    mortalit... in ragione di anno pari a 49,35 su mille abitanti,
    che Š sempre un alto quoziente di mortalit.... Inclemenza del
    tempo e stenti vari, con problemi anche di nutrizione (si dice
    ancor oggi:dopu natali, lu friddu e la fami), il peggioramento
    repentino delle condizioni di vita, insomma, falcidiava la
    vita di vecchi e bambini. Per gennaio, tale recrudescenza di
    mortalit... Š una costante sia all'inizio del secolo sia verso i
    tre quarti. Marzo, aprile e maggio sono pure, conformemente
    alla media dei primi decenni del secocolo, mesi flessivi
    quanto a mortalit.... La primavera giovava proprio ai
    racalmutesi. Diverge la media di agosto: le more per tifo e
    per malattie infettive specie tra i bambini non erano puntuali
    in quel caldo mese, ma quando scoppiavano era davvero
    devastanti. Nel settennio, l'agosto simile al agli anni venti
    del 1600 si verific• nel 1668 e nel 1669, con quozienti di
    mortalit... in termini annui rispettivamente del 79,91 e 70,51,
    indici raccapriccianti. Il mese di agosto fu per• di bassa
    frequenza nei decessi nell'anno 1665 (35,25%o); 1666
    (32,90%o); 1667 (25,85%o); 1670 (23,50%o) e 1671 (30,55%o).
    Furono mesi di contratta mortalit...: novembre 1665 (18,8%o);
    settembre 1666 (21,15%o); aprile e maggio del 1667 (18,8%o);
    giugno 1667 (16,45%o); luglio 1667 (21,15%o); ottobre del 1667
    (9,4%o); giugno 1668 (21,15%o); maggio 1669 (18,8%o); marzo
    (18,8%o) maggio e luglio 1670 (21,15%o) e il terzo
    quadrimestre di quell'anno (17%o). Il mese che in assoluto
    ebbe il pi- basso quoziente di mortalit... fu aprile 1671
    (4,7%o), beffardo preludio della peste del successivo mese di
    settembre, peste che si protrasse per un anno come abbiamo
    prima segnalato. !!
     
Pubblicato da Unknown alle 14:22 Nessun commento:
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i circoli di Racalmuto

Veridica storia del Circolo del Mutuo soccorso. Vi è un gran quadro di Sciascia: adorato quasi quanto il tradizionale quadro del Gesù. Eppure non ci pare Sciascia abbia straveduto per questo sodalizio. Leggiamo:
Nessuno di questi don è ricco, i ricchi si trovano nel circolo del mutuo soccorso, una società operaia che si è venuta trasformando, ora ci sono commercianti e industriali del sale [... ] Nell'altro circolo, invece, nel gioco della zecchinetta che ora i galantuomini disdegnano, corrono milioni.

s+l2<   ms20nr60nc70                                                     
xkc*+   *************************                                     !  
c xk    _CALOGERO  TAVERNA_                                           !!!!
                                                                         
                                                                         
                                                                         
c   xk  *                                                             !!!
c   xk  *@@@@@@@@*                                                    !!!!
        @@@@                                                          !!!!
xkc     ^[IL  'MUTUO SOCCORSO'^[                                      !! 
xk c    fra STORIA e CRONACA di                                       !!!
xk  c   _R A C A L M U T O_                                           !!!!
c  xk   *@@@@@@@*                                                     !!!
c xk    *                                                             !  
p                                                                        
*-<     ms20nc110nr56                                                    
xk      COSTITUZIONE del 'MUTUO SOCCORSO'                             !! 
        ^GLI ANNI SETTANTA DEL XIX SECOLO a RACALMUTO - IL NOTAIO        
        SAVATTERI - GLI ORPELLI MASSONICI - CLIMA ED AMBIENTE SOCIALE    
        E POLITICO - LE CONFERENZE EDUCATIVE - LA SVOLTA - LA PUBBLICA   
        SICUREZZA RIFERISCE.^                                         !!!!
                                                                         
        Il 2 dicembre del 1878 gli 'amici' di Calogero SAVATTERI         
        attestavano che questi aveva (r)inaugurato¯ la [SOCIETA' OPERAIA   
        di MUTUO SOCCORSO[ in Racalmuto nell'Epifania del 1873.       !  
        In una enfatica celebrazione del Savatteri(1833-1878) - un       
        notaio racalmutese dell'ottocento, massonicamente 'amico         
        del popolo', morto a 45 anni - viene ricostruito il processo     
        che port• alla costituzione del nostro circolo. Nel 1867, vi     
        era un cambio di guardia nella gestione del Comune: (r)entrava     
        al potere - per dirla con gli 'amici' del Savatteri - il         
        partito giovane progressista¯. Dapprima, la nuova compagine      
        comunale sembr• mostrarsi coerente con il programma              
        proclamato, ma ben presto ebbe a levarsi (r)una voce di generale   
        malcontento¯. NŠ, da parte responsabile, si dava alcuno          
        ascolto (r)agli ammonimenti amichevoli¯. Il popolo, se ricorreva   
        (r)alle autorit... superiori¯, era come rivolgersi (r)al muro¯.     !  
        Secondo quella versione - sulla cui obiettivit... abbiamo molte    
        riserve - (r)il Savatteri  allora conoscendo che un tale           
        operato portava allo sfacelo ed alla disunione cominci• ... a    
        suggerire qualche idea..¯ per avvicinare il popolo. Poich‚       
        rimase inascoltato (r)mosse guerra ostinata dal suo Studio         
        notarile contro quelli che si gridavano apostoli del diritto e   
        volevano fare il panegirico alla violenza, che predicavano       
        unione e battevano le mani alla discussione¯, termine che        
        nella prosa di quei simpatici agiografi dell'ottocento           
        della nostra terra racalmutese doveva equivalere a               
        discriminante discordia.                                      !  
        Il Savatteri ha, comunque, fede nelle (r)forze del popolo¯ e       
        comincia a far propaganda nel suo studio notarile, (r)dove si      
        ragionava sempre a disteso di politica e di religione e si       
        aprivano al contempo gli occhi al popolo ..¯. In molti           
        aderirono all'iniziativa del notaio Savatteri. Da qui l'idea     
        di  (r)riunirsi a corpo e sotto unica bandiera¯ per (r)schermirsi    
        da tanti oppressori¯. Sorse in tale atmosfera la nostra          
        _Societ... Operaia di Mutuo Soccorso_, inaugurata - secondo        
        quella cronaca - il 6 gennaio del 1873.                       !  
        Benevola attesa della (r)casta imperante¯ che fornisce persino     
        il locale a colui che pur sempre era uno di loro e che           
        (r)conosceva sin dalla prima sua fanciullezza¯. Quando, per•,      
        si esager• in assemblearismo e si os• parlare (r)di                
        emancipazione e di uguaglianza civile dell'operaio¯, la          
        benevolenza svan, e si sguinzagliarono (r)i satelliti della       
        setta nera¯ - o meglio dire i borbonici e i clericali - contro   
        l'ancor fragile societ... operaia.                              !  
        Molti soci si fecero (r)mettere la benda d'innanzi agli            
        occhi¯ e (r)si lasciarono infemminire e snervare da quella gente   
        che chiama delitto persino il pensiero della libert... e si        
        affanna di presentare quelli che parlano di libert... e di         
        associazione come nemici di Dio e della Religione¯. Il           
        frasario lascia intravedere il livello di astio politico e di    
        prevenzione religiosa nella Racalmuto ottocentesca,              
        la quale, peraltro, non ci risulta particolarmente turbolenta.!  
        Il Savatteri non se ne preoccup•, in ogni caso, pi- di tanto.    
        Inaugurata la Societ...,  (r)cominci• ad                             
        informarla ai principi mazziniani¯. Al terzo anno di vita del    
        sodalizio, inizi• una serie di conferenze a sfondo               
        pedagogico, che amici e parenti hanno poi pubblicato.            
         L'opuscolo Š intitolato (r)Pensieri sulla educazione              
        dell'operaio¯ ed Š stato edito dalla Tipografia Sociale          
        di Favara nel 1879. L... abbiamo potuto raccogliere le notizie     
        che stiamo fornendo.                                          !  
        Abbiamo la vaga impressione che i soci del Mutuo Soccorso        
        ebbero occasione per sbadigli e noia: era un costo che           
        dovevano pagare al solito notabilato locale che si piccava, in   
        nome di una fratellanza massonica, potere educare la             
        plebe o - come allora si diceva -  il popolo minuto. Non         
        sappiamo cosa veramente pensassero quegli operai racalmutesi     
        quando il Savatteri tuonava: (r)il servilismo, l'avvilimento,      
        l'ignoranza, il vizio e l'ozio alimentati dal giuoco del         
        lotto, dal bigliardo, dalle carte e dai bordelli pubblici        
        autorizzati dalle leggi attuali che tassano quel turpe           
        mercemonio del corpo, la quale tassa serve per pagare un'altra   
        infamia, la spia - sono fatti. L'usura resa come mezzo di        
        vivere Š un fatto; gli spergiuri, le frodi. gli artifici,        
        l'ipocrisia, il conculcare e togliere colla violenza il pudore   
        e l'onore alla donna; l'invidia e il denigrare l'onore e la      
        reputazione dell'uomo. E' un fatto la corruzione e l'avidit...     
        nei magistrati e nei ministri della religione, i quali hano      
        hatto divenire botteghe le chiese, i pubblici uffici, dove si    
        vende la giustizia e tutto quanto si chiede nel giusto e         
        nell'onesto. Bottega la chiesa dove si vendono a buon mercato    
        indulgenze, dispense e tutto quanto si attribuisce alla          
        chiesa.¯                                                      !  
        La denuncia Š arruffata eppure il quadro  Š realistico. Ma       
        agli operai di Racalmuto era lasciato solo il gusto della        
        denigrazione, fatta per• per bocca dei terzi; e quei terzi       
        erano pur sempre i figli di quella scalpitante nuova             
        borghesia di  Paese. In definitiva, anche per Racalmuto poteva   
        parlarsi di 'avvocaticchi' meridionali. Non per nulla, quelli    
        che strillavano erano pur sempre collegati al massimo degli      
        'avvocaticchi': il rinomato Crispi.                           !  
        Il documento che consultiamo ci assicura che, comunque, (r)la      
        Societ... progrediva gigantescamente. Le classi colpite            
        (r)vomitavano calunnie¯ (r)accusando la societ...                      
        d'internazionalismo, di ateismo ed altre espressioni che         
        tendevano a farla odiare e dalle autorit... e dai bigotti¯.     !  
        Ci sembra che tanto qualche effetto ebbe a produrlo. Il          
        sodalizio cominci• ad incamminarsi verso una forma di            
        ricreativit... sociale, sbiadendo le colorazioni politiche e gli   
        ideologismi. Non per nulla, verso il 1878 l'irrequieto notaio    
        appariva alquanto disaffezionato verso la Societ... di mutuo       
        soccorso e propendeva, invece, verso una (r)istituzione pi-        
        spinta¯, verso un circolo repubblicano da intestare a Maurizio   
        Quadrio.                                                      !  
        Del resto, il Savatteri non pu• proprio definirsi il fondatore   
        della Societ... di Mutuo Soccorso di Racalmuto. Dobbiamo alla      
        cortesia di un suo nipote (il prof. Calogero Savatteri) la       
        possibilit... di prendere visione dell'opuscolo-tessera che il     
        sodalizio rilasci• al nostro notaio. Trattasi di un libretto     
        ove sono riuniti lo statuto, il documento-tessera, ed lo         
        stampato per i pagamenti delle quote societarie a cadenza        
        settimanale. Il numero progressivo non Š il primo ma il          
        quinto. Il Savatteri non Š segnato come socio fondatore          
        ma 'onorario'. L'epoca del rilascio Š dell'agosto del 1873. Il   
        Mutuo soccorso ha gi... un presidente e un segretario che          
        sono personaggi di spicco dell'epoca: Giuseppe  Romano e         
        Giuseppe Orcel.                                               !  
                                                                         
        Alla fine del secolo scorso, due rami della famiglia Romano      
        erano di risalto nel paese: un ramo facente capo al              
        cav. dr. Salvatore Romano,(r)superiore ad ogni sospetto, di        
        affermata professione imprenditoriale, e dotato di rendite       
        proprie¯, l'altro costituito di 'capo mastri' muratori. Del      
        primo ramo se ne occupa la Prefettura di Girgenti il 12 luglio   
        1896 (cfr. Archivio Centrale di Stato - Ministero Interni -      
        Regio Commissariato Civile per la Sicilia - Busta n.108). V'Š    
        turbulenza in Racalmuto. E' appena cessata la feroce e           
        drastica repressione del Fasci dei lavoratori, specie per        
        opera del Crispi, tanto apprezzato e collegato con il            
        notabilato racalmutese. V'Š la legge marziale. V'Š un            
        commissariato dittatoriale, con a capo il prefetto               
        Codronchi. Fioccano le lettere anonime. Alcune di queste - che   
        appaiono ispirate dal gruppo Matrona- Baeri-Rosina               
        - prendono di mira                                               
        le famiglie egemoni dei Tulumello e dei Romano, appunto. Non     
        sfuggono al livore anonimo gli emergenti come il cav.            
        Bartolotta,  o gli immigrati preposti all'esazione daziaria      
        come gli appartenenti alla famiglia Orcel. La prefettura di      
        Girgenti Š costretta a relazionare al 'Ministro Commissario'     
        Codronchi. Le famiglie dominanti di Racalmuto erano ovviamente   
        ammanigliate e protette. La difesa prefettizia Š perentoria e    
        perfino elogiativa nei confronti degli accusati. Abbiamo         
        citato, quasi nei suoi termini letterali, l'elogio dei Romano.   
        Il Barone Tulumello viene accreditato quale (r)persona degna di    
        rispetto, stimato dalla stragrande maggioranza dei suoi          
        concittadini che gli hanno ripetutamente confermato la           
        fiducia, eleggendolo loro capo e rappresentante¯. Gli Orcel      
        son degni di stima.                                           !  
        Dai documenti dell'epoca, risultano elettori e iscritti alla     
        camera di commercio ben tre ROMANO Giuseppe: il                  
        primo nato il 20 marzo 1865, figlio di Carmelo, di professione   
        farmacista; il secondo nato il 9 gennaio 1843, figlio di         
        Ignazio, qualificato 'negoziante di zolfi'; il terzo nato il 9   
        marzo 1842, figlio di Francesco, segnato come 'capo maestro',    
        ovviamente, muratore. Escluso il farmacista, ancor bambino       
        nel 1873, Š difficile sapere quale degli altri due Romano -      
        ammesso che di questi si tratti - possa essere quello che Š      
        sato il primo presidente del Mutuo Soccorso. Noi propenderemmo   
        per il 'capo-mastro', mestiere pi- consono alla pretesa          
        operaistica del Mutuo Soccorso di allora.                     !  
        Nel libretto individuale del socio 'onorario' Savatteri          
        compare gi... un timbro del circolo che, tale e quale, permarr...    
        fino al 2 febbraio 1928. Dopo, l'imperante fascismo non          
        consente pi- l'uso dell'arcaico ma pur sempre emblematico        
        timbro. Dal 31 luglio 1932, nei verbali delle sedute             
        consiliari occorre apporre un timbretto - molto scarno - che     
        proclama l'adesione del circolo all'(r)OND¯, e cioŠ al             
        dopolavoro fascista.                                          !  
        Il vecchio timbro era carico di simboli: portava nell'estrema    
        corona circolare la scritta (r)Societ... del Mutuo Soccorso degli    
        Operai * Racalmuto *¯ e all'interno vi erano ammucchiati         
        compasso, cazzola, forbice, martello, squadra, una stretta di    
        mano, vanghe, incudine, il tutto sormontato da una stella a      
        cinque punte. Evidente il richiamo agli attrezzi tipici dei      
        vari mestieri cui dovevano essere dediti gli operai che          
        s'indentedano associare in mutuo soccorso. Ma ancor pi-          
        rimarcata la derivazione massonica. Non per nulla trattavasi     
        di associazione voluta dal notaio Calogero SAVATTERI che i       
        suoi biografi non hanno remora alcuna a segnalarcelo come        
        (r)affiliato alla Loggia  Massonica '_Roma e Venezia'_¯. Vi era    
        entrato nel 1864. Secondo quei biografi, da allora la            
        massoneria aveva fatto in Racalmuto passi da gigante. I          
        massoni nostri compaesani avrebbero avuto addirittura l'ardire   
        di rappresentare (r)il dramma stupendo di Agesilao Milano con      
        tale naturalezza e forza, che si attirarono l'ardire del         
        popolo¯. Avendo dimestichezza col sarcastico distacco dei        
        racalmutesi, abbiamo motivo per dubitarne.                    !  
        Le vicissitudini della massoneria in quel torno di tempo non     
        furono molto esaltanti a Racalmuto e dintorni. La vigile         
        polizia del tempo ce lo conferma. Nei rapporti del delegato di   
        Pubblica Sicurezza di Racalmuto al prefetto di Agrigento v'Š     
        persino una sconfortante smitizzazione. Forse dovuta a           
        compiacenza protettiva. Ad ogni modo, in una relazione sulle     
        logge massoniche del 20 giugno del 1868 viene specificato che    
        (r)la loggia massonica di Racalmuto, come pure quella di Grotte,   
        fino dai primi di ottobre decorso, fu per ordine del _Grande     
        Oriente_ di Palermo fatta sciogliere.¯ (Archivio di Stato di     
        Agrigento - inventario n. 18, fascicolo n. 24). Il successivo    
        5 agosto, il delegato ha qualche scampolo di notizia da          
        fornire. (r)Dalle avute informazioni - pu• egli completare il      
        suo rapporto di polizia - esistono due logge massoniche, una     
        in Racalmuto diretta dal signor Gioacchino Savatteri ed altra    
        in Grotte diretta dal signor Vincenzo Simone, aventi scopo       
        umanitario, per come si ha mantenendosi nei limiti del proprio   
        statuto, di cui tuttora chi scrive non Š (sic!) potuto averne    
        copia; come pure ignora i mezzi di cui dispongono non che il     
        numero dei soci e quindi di conseguenza la loro condotta         
        politica e morale, mentre poi l'Ufficio scrivente non ... nulla    
        da oservare in contrario sulla condotta politica e morale dei    
        due Presidenti Savatteri e Simone che la P.S. e il Paese         
        ritiene onesti..¯. Il notaio fondatore del circolo del Mutuo     
        Soccorso non Š dunque neppure il massimo esponente della         
        massoneria locale ma un suo parente, sia pure stretto;           
        addirittura il nostro Savatteri non risulta neppure schedato     
        come massone dalla polizia. A dire il vero, forse per            
        compiacenza dell'amico Delegato di P.S. - verosimilmente anche   
        lui un affiliato -, e non per obiettiva impossibilit... a          
        conoscerne le tendenze. Nel ragguagliare sulle mene              
        mazziniane del paese, il nuovo delegato (tal Pasquale Salonia)   
        esprime al prefetto giudizi non certo lusinghieri sull'impegno   
        politico degli uomini di Racalmuto che s'ispiravano al Mazzini   
        tra i quali era da annoverare il Savatteri del Mutuo             
        Soccorso. (r)In questo mandamento - dicono i rapporti              
        polizieschi del 9 dicembre 1971 - e molto pi- in Racalmuto,      
        non ci sono uomini che s'ispirano a massime Mazziniane, e le     
        opere dello stesso Giuseppe Mazzini vengono osservate pi- dal    
        lato letterario, che dal lato politico. N‚ qui le dottrine       
        dell'Internazionale allignarono, giacchŠ la parte Signorile      
        occupasi del miglioramento della sua propriet..., ed il popolo     
        minuto, composto di picconieri e contadini, vive di iscarsa      
        fortuna, e si mantiene alieno a qualunque idea politica; che     
        d'altronde non sarebbe compresa, in qualunque senso gli si       
        volesse presentare, attesa la crassa ignoranza in cui vive.¯     
        Espressioni ingenerose eppure tanto realistiche. Si Š visto      
        come il Savatteri un qualche intento educativo delle masse       
        ce l'avesse: vi si ciment• con conferenze al circolo del Mutuo   
        Soccorso nel 1875. Non dovette avere molta fortuna se ben        
        presto smise. Nel 1878 pens• a qualcosa di alternativo e di      
        radicale, addirittura ad un circolo dichiaratamente              
        repubblicano, cosa rivoluzionaria sotto i Savoia. Non ne fece    
        niente. Per la prematura morte - assicurano gli amici. Il        
        Mutuo Soccorso l'aveva, comunque, deluso. Gli Operai - o         
        meglio le maestranze - di Racalmuto potevano anche riunirsi in   
        circolo, ma certo n‚ per far politica, n‚ per farsi              
        paternalisticamente 'educare', n‚ tampoco per sovvertire         
        l'ordine costituito. Al circolo - o come si Š sempre chiamato    
        senza fraintendimenti maliziosi, al 'casino' - si andava         
        per trovare simpatici compagni per partite a carte ,             
        per rasserenanti momenti di evasione dal diuturno grigiore       
        esistenziale. Il Savatteri fu astuto nel pensare ad un timbro    
        sociale pieno di simbologia massonica. La sua astuzia era per•   
        spropositata. Non venne neppure capito. Per un sessantennio      
        venne adoperato quel timbro, ma non venne mai in mente ad        
        alcuno che trattavasi di roba massonica. Il marchio laico        
        d'origine era troppo intellettualistico per i 'mastri' soci      
        del circolo. Lo usarono come retaggio storico, naturalmente      
        incompreso. Diversamente lo avrebbero rinnegato. Il Mutuo        
        Soccorso non ha mai avuto tendenze massoniche. Qualche           
        iscritto poteva essere massone, ma per i fatti suoi. Al          
        circolo questa sua appartenenza non interessava: se non          
        segreta restava estranea al modo di essere e di volere           
        apparire del sodalizio. Grintoso e fiero sempre della sua        
        apoliticit....                                                  !  
        Quali che siano stati gli intenti  del                           
        Savatteri, il circolo del Mutuo Soccorso sorge nel 1873 per      
        uniforarsi del tutto all'andazzo qualunquistico di quel          
        periodo. Siamo ai primi del 1870. Racalmuto, per un verso,       
        conosce uno splendore economico - almeno per quei tempi -        
        dovuto allo sfruttamento delle sue risorse zolfifere. Vi Š al    
        contempo un'esplosione demografica. Si va verso i 13 mila        
        abitanti. E' centro di immigrazione. Vive la sua Eldorado!    !  
        Eppure, a parte il fermento contrappositivo all'interno del      
        suo notabilato (I Matrona e i Tulumello arrivano al punto di     
        sfidarsi in duello, agitando i sonni del prefetto), non vi       
        sono sussulti culturali, nŠ i ceti operai e contadini hanno      
        tempo e voglia persino di alfabetizzarsi. Nel 1875, una giunta   
        per l'inchiesta sulla Sicilia tocca Racalmuto. Lettere anonime   
        e segnalazioni firmate dal gesuita Francesco Nalbone, dal tono   
        astiosamente settario contro l'amministrazione comunale del      
        Matrona, hanno condotto il trio parlamentare Verga, Alasia e     
        Gravina nel decentrato nostro paese. Presso la sede comunale,    
        il 21 dicembre 1857 vengono sottoposti ad interrogatorio -       
        blando secondo la verbalizzazione - il sindaco Gaspare           
        Matrona, il pretore Enrico Micali-Freni, il maresciallo dei      
        carabinieri Bonfanti Antonio, il Cav. Carlo Lupi, Giuseppe       
        Grillo Cavallaro, il dottor Diego Scibetta Troisi consigliere    
        dell'opposizione. Si riferisce sulle condizioni civili e         
        sociali del paese. E si parla anche di scuole. In un anonimo     
        dall'accesa prosa da attribuire al gesuita Nalbone era stato     
        stigmatizzato che a Racalmuto (r)si posponeva la pubblica          
        istruzione allo spirito di parte¯ (Archivio Centrale dello       
        Stato  - Giunta per l'inchiesta sulla Sicilia - Fascicolo 5).    
        L'anonimo ci informa che (r)si rimossero abilissimi professori¯    
        quali (r)Farrauto, Capitano, Chiodo, Zambuto, perch‚ avevano il    
        coraggio di seguire l'impulso della propria coscienza¯. Pare     
        che il Matrona sindaco abbia avuto il ghiribizzo di (r)insultare   
        ed opprimere¯ il (r)professore provetto e direttore delle scuole   
        sig. Cappadoro in un giorno di Venerd Santo¯: il Matrona lo     
        derideva con il salace motto: (r)non la schiaffeggi• per non       
        lordarmi le mani¯. La delazione oscilla tra la stupidaggine      
        pettegola e la gravit... dell'accusa sociale. Il Matrona,          
        nell'inchiesta parlamentare del 1875, viene in sostanza          
        chiamato a discolparsi. Lo fa con distacco e con una punta di    
        iattanza. Sulla scuola, Š sbrigativo ma non dirada               
        l'impressione di decadenza e inettitudine.  La scolarit... resta   
        fenomeno riservato alle classi abbienti ed ai notabili. Alla     
        richiesta di ragguagli sulla scuola da parte del commissario     
        Alasia, il Matrona risponde: (r)abbiamo le scuole elementari e     
        le serali. Le facoltative le abbiamo avute nel passato. Non      
        abbiamo asili¯. Il cav. Lupi - caudatario del Sindaco - ha uno   
        scatto difensivo: (r) Si lagnano che si Š tolta la scuola          
        tecnica, ma se non c'erano allievi!¯. E senza volerlo apre uno   
        squarcio sul panorama avvilente della scuola. Fornisce un        
        quadro contabile della scolarit... locale davvero desolante.       
        (r)La scuola tecnica non avrebbe che un solo allievo. L'avevamo    
        e la togliemmo per mancanza di allievi. Oggi sono 12 gli         
        allievi della scuola elementare¯. Un numero irrisorio, specie    
        se si considera che all'epoca Racalmuto aveva superato gli       
        undici mila abitanti. Vent'anni dopo l'Unita d'Italia,           
        l'alfabetizzazione del                                           
        paese Š ancora minima. Gli elettori maschi che sanno leggere e   
        scrivere sono poco pi- di 500 (appena il 7% della popolazione    
        maschile). Quanto alle donne, Š fin troppo notoria la            
        preclusione dell'epoca circa la loro alfabetizzazione. La        
        scolarit... femminile era dunque ridotta a qualche esemplare del   
        ceto elevato, in vena di                                         
        eccentricit.... Era comunque l'epoca in cui                        
        l'analfabetismo nei comuni dell'agrigentino veniva calcolato     
        nelle edulcorate statistiche ufficiali intorno all'85%.       !  
        Non credo che sia offensiva l'obiettivit... storica: a             
        quell'epoca il mondo del lavoro non aveva modo di                
        acculturarsi. Non c'Š da scandalizzarsi dunque se la             
        prressochŠ totalit... dei ceti operai di Racalmuto, nel            
        quarantennio post-unitario, era praticamente analfabeta. N‚      
        ovviamente facevano eccezione gli operai del Mutuo Soccorso      
        in quello scorcio finale del XIX secolo.                      !  
        Il Savatteri, il notaio mangiapreti proveniente dal Seminario    
        Arcivescovile di Agrigento, sar... stato forse un illuso. Senza    
        dubbio l'uzzolo predicatorio non gli Š mai venuto meno nella     
        vita da laico, dopo l'esperienza seminaristica. Ma francamente   
        sorprende vederlo alle prese con i suoi tentativi educatori,     
        dal tono pesantemente intelletualistico, mentre affligge i       
        remissivi soci del Mutuo Soccorso con le sue eruditissime -      
        almeno per lui - conferenze. Citava senza risparmio non solo     
        Mazzini ma tipi strani per l'uditorio rispondenti ai nomi di     
        Lammanais (op. cit. pag. 6), Bovio (ibidem, pag. 8), Runcini     
        (pag. 16), Fenelon (pag. 18), Rousseau (pag. 18), Leibnitz       
        (pag. 19), Vico pag. 37), etc. Aggrediva personaggi come San     
        Domenico di Cuzman (sic! pag. 41) e subito dopo - chiss...         
        perch‚? - esplodeva: (r)_Ad maiorem Dei gloriam_ si commisero      
        nelle Calabrie ed in Napoli sozzure iniquit... e macello di        
        uomini nel 1799 sotto la direzione del cardinale Ruffo¯.         
        Il periodare era affiticato, i concetti grevi. Per gli operai,   
        analfabeti e stanchi, erano senza dubbio supplizi da cui non     
        potevano sottrarsi per rispetto al 'galantuomo', potente,        
        notaio, 'notabile' ed imparentato a sindaci e giudici.        !  
        Il quadro politico e sociale dei tempi di costituzione del       
        Mutuo Soccorso Š piuttosto efficacemente tracciato da un         
        funzionario di pubblica sicurezza. Ci riferiamo ad una           
        relazione riservata del dicembre 1870 sui mandamenti di          
        Racalmuto e Grotte (ASA - inv. 18, fasc. 23). Vi si affermava:   
        (r)non esistono nello stretto senso della parola  partiti          
        politici, ma invece dei gruppi pi- o meno numerosi di varie      
        opinioni. Il primo Š composto di uomini amanti delle             
        attualit...; il secondo, retrivo, con a capo il clero, ed Š il     
        pi- numeroso; il terzo di principi spinti non Š                  
        ristrettissimo: tutti per• mancanti di individualit... positive    
        alla testa, non esercitano forte influenza sulla generalit...      
        dei cittadini i quali sono alieni dalla politica, tanto pi-      
        che la Giuvent- Civile, generalmente parlando, sanno appena      
        leggere e scrivere, e tranne qualche mese dell'anno in cui       
        accudiscono ai propri affari di campagna, il rimanente lo        
        passano nei giochi, e nell'ozio per cui il paese non ha          
        avvenire.                                                     !  
        (r)Il partito che esiste realmente Š tutto Municipale, ed Š        
        diviso in due campi: il primo dominante composto del sindaco     
        Sig. Alaimo, dei Sigg. Matrona, Picataggi, Abbate Chiarenza,     
        Sferrazza, Savatteri, ed altri di minor conto, il quale in       
        verit... ha dato una spinta di miglioramento al Comune nelle       
        opere pubbliche, ma non gode alcuna fiducia negli                
        amministrati.                                                 !  
        (r)Il secondo capitanato dai signor Grillo, Farrauto, Cavallaro    
        ed altri, i quali riunito (sic!) quasi alla generalit... dei       
        Comunisti accusano l'attuale Amministrazione Comunale di         
        arbitrii, rubberie (sic!) ed intrighi sugli appalti; e ci•       
        specialmente pei maneggi dei Matrona e Chiarenza per cui si      
        agogna lo scioglimento del Consiglio composto per lo pi- di      
        uomini inetti e deboli, come si asserisce.                    !  
        (r)Si lagna pure politicamente il pubblico delle deferenze  e      
        velate ruberie dell'Ispettore dell'Annona Cavallaro Calogero     
        desiderandosi perci• che gli venga tolto l'incarico.          !  
        (r)La popolazione nella generalit... Š docile, ed ha di che          
        comodamente vivere coi lavori agricoli, e pi- specialmente       
        l'industria delle zolfare, per• Š proclive piuttosto all'ozio,   
        e la massa ha una certa tendenza ai reati di sangue ed alle      
        grassazioni, ma si Š sommamente modificata dal 1860 in qua,      
        colla leva, colla legge penale e principalmente colla            
        attivit..., ed impegno delle autorit... preposte al mantenimento     
        dell' Ordine Pubblico.                                        !  
        (r)Venendo agli uffici pubblici, incominciando dalla Pretura       
        diretta da qualche mese dal Vice Pretore, procede                
        regolarmente, per• sarebbe desiderabile che venisse al pi-       
        presto possibile il nuovo Pretore titolare sig. Ripollina, che   
        si attende, per dare maggiormente spinta ed attivit... al          
        regolare andamento dell'amministrazione della giustizia.      !  
        (r)Sui Reali Carabinieri non v'Š cosa di proposito da osservare    
        in contrario; sarebbe per• utile che il comandante della         
        stazione sig. Bertelli, bravo giovane, spiegasse maggiore        
        energia per disciplina sui propri dipendenti, i quali            
        profittandosi della bont... del loro capo sono un p• rilassati     
        nel servizio, non prestandolo con quella attivit... che si         
        richiede; attivit... indispensabile per potere alla meglio         
        sorvegliare il territorio, e l'abitato che sono vasti, mentre    
        la forza Š ristrettissima, per cui si dovrebbe aumentare la      
        stazione di almeno  altri due carabinieri non essendone che      
        soli quattro, con altrettanti soldati: forza la quale rimane     
        quasi esclusivamente in continuazione per la scorta alle due     
        corriere postali che transitano in questo stradale ogni          
        giorno.                                                       !  
        (r)Il servizio delle due guardie campestri esistenti De Leo e      
        Vinci, Š del tutto trascurato da poich‚ il Municipio invece di   
        farli disimpegnare il proprio incarico li lascia praticamente    
        addetti ai propri particolari e di scorta al sig. Sindaco,       
        sig. Matrona, giunta, parenti ed amici. Si dice pure che i       
        suaccennati agennti spalleggiati dall'Autorit... Comunale          
        commettono scrocchi, ma nulla si pu• acertare di positivo.    !  
        (r)Gli Uffici del registro, telegrafico  e Poste non danno         
        motivo a lagnanza nel pubblico, per• ci vorrebbe un poco pi-     
        di attivit... in quest'ultimo servizio, e che il capo              
        dell'Ufficio sig. Borsellino non fosse trascurato nel            
        prescritto orario di tenere aperta la Posta, e non               
        abbandonasse quasi totalmente il servizio al suo commesso sig.   
        Grillo Calogero buon giovane, ma piuttosto inesperto e           
        distratto. ...............IL DELEGATO¯                        !! 
        A parte la legnosa sintassi, l'ortografia e spesso le            
        sgrammaticature, il quadro non torna molto onorevole per noi     
        discendenti di quei racalmutesi di fine ottocento. Ma            
        tant'era!                                                     !  
        La prefettura di Girgenti cambier... di l a qualche anno          
        opinione. Racalmuto verr... descritto come un paese amministrato   
        da gentiluomini, alacre, ammirevole e, in definitiva, civile e   
        rispettoso della legge. Le campagne  erano infestate             
        da un noto bandito: il Saieva. A Racalmuto ci si poteva          
        consolare: il lestofante era di Favara.                       !  
        La sindacatura passava da Michelangelo Alaimo all'ancor oggi     
        celebrato Gaspare Matrona, nell'anno 1873: sar... una              
        coincidenza, ma proprio in quell'anno veniva costituita in       
        Racalmuto la Societ... Operaia di Mutuo Soccorso.               !!!!
p                                                                        
xk      DAI MATRONA AI TULUMELLO                                      !!!
        Sull'esordio del sodalizio non Š poco quel che sappiamo. Dopo    
        cala un sipario. Per un ventennio non sono al momento            
        disponibili documenti di sorta. Dobbiamo, dunque, riportarci     
        al 1893. Alle ore 17 pomeridiane del mese di agosto di           
        quell'anno si riuniva l'organo amministrativo del circolo,       
        che era denominato in modo alquanto complicato: (r)Comitato        
        Direttivo della societ... di Mutuo Soccorso ed Eletterale  di      
        _Racalmuto_¯. Se non semplice, il nome era ad ogni modo molto    
        esplicativo. A tale comitato - presieduto dittatorialmente       
        e per diritto ereditario da un membro della potente famiglia     
        TULUMELLO - competeva infatti eleggere i suoi stessi membri ed   
        ammettere i nuovi soci.                                       !  
        Tali notizie possiamo desumerle da un 'quaderno' - sgualcito e   
        roso ai bordi - di deliberazioni del sopra precisato Comitato.   
        Sulla copertina, l'allora segretario incoll• una sorta di        
        stemma di carta bianca ove precisa il contenuto del quaderno:    
        trattasi di un campo a forma di cuore oblungo sormontato da      
        una corona. Gli inizi mazziniani, operaisti e massonici si       
        erano dunque totalmente smarriti nella memoria. Del resto,       
        l'eterno presidente Š l' 'avvocato cavaliere' ARCANGELO della    
        nobile schiatta del barone TULUMELLO.                         !  
        Il quaderno, che raccoglie le delibere dal 1893 fino all'11      
        agosto del 1919, Š stato rinvenuto in quest'anno 1990 per la     
        solerzia, apertura mentale e disponibilit... dell'attuale          
        presidente sig. Calogero MULE'. Questi ci ha consentito le       
        ricerche, aiutandoci a scartabellare tra le ammuffite            
        scartoffie del circolo, che per fortuna non sono andate          
        smarrite. Lo ringraziamo sentitamente e crediamo che si dovr...    
        al MULE' se un lembo della storia locale  non si dissolver...      
        irrimediabilmente.                                            !! 
        Come il circolo sia potuto passare dal clan dei MATRONA a        
        quello dei TULUMELLO resta un mistero, allo stato dell'attuale   
        documentazione. Non vi Š dubbio che al suo sorgere il Mutuo      
        Soccorso rientrasse nella sfera d'influenza della famiglia       
        Matrona, sia pure in una interna frangia, alquanto eccentrica    
        e mazziniana appunto: il notaio Savatteri - condannato a morte   
        dai Borboni e salvato per un matrimonio provvidenziale (se ne    
        legga la mirabile trasfigurazione dello Sciascia in una sua      
        novella dal titolo IL MARE COLORE DEL VINO) - era polemico,      
        mazziniano, ma intellettualisticamente innocuo, come ci          
        assicura il Delegato di Pubblica Sicurezza; egli rientrava per   
        nascita, censo e, alla fin fine, cultura tra i matroniani di     
        fine ottocento.                                               !  
        I Tulumello - baroni recenti e grottesi d'origine - stavano      
        agli antipodi: goffamente elitari, piuttosto arroganti e alla    
        fine malaccorti amministratori dei loro beni, senza le           
        magnanimit... di un Gaspare Matrona, si contrapposero al clan      
        matroniano, lo sbaragliarono, conseguirono il  favore di un      
        elettorato paesano rampante e divennero i padroni di Racalmuto   
        nell'ultimo ventennio del secolo scorso. Senza nulla dare alla   
        cittadinanza - sostengono ancora alcuni ringhiosi critici.    !  
        Tra i Tulumello e i Matrona - questi Capuleti e Montecchi di     
        paese - fu uno stillicidio di ripicche, vendette, cattiverie.    
         Ne successero delle belle. Duelli per contumelie in             
        Municipio. Sequestri di carrozze in pieno corso principale       
        (ora Garibaldi) per cambiali (dei Tulumello) andati in           
        protesto.                                                     !  
        Forse in tale protervo gioco, forse attorno al 1880,             
        i Tulumello si appropriarono del Mutuo Soccorso, per farne un    
        centro  clientelare di base alle  fortune elettoralistiche       
        della famiglia gi... consolidatasi e vincente, ed a scorno dei     
        soccombenti Matrona.                                          !  
        Il documento del primo verbale sociale disponibile testimonia    
        la salda presidenza del Cav. Avv. Arcangelo Tulumello - quello   
        che i malevoli ancor oggi deridono come '_u baruni fallutu_' -   
        cui fa da corona un gruppo di 'mastri e burgisi' ed un           
        segretario di buona famiglia (TINEBRA Angelo)                    
        che mostra una non disprezzabile                                 
        cultura. I suoi verbali sono bene articolati, grammaticalmente   
        corretti come poi raramente avverr... nella vita del circolo,      
        redatti in una gradevole grafia.                              !  
        Il verbale porta a margine, con pregevolezza burocratica,        
        l'indicazione dell'oggetto. (r)Esame della domanda dei controlli   
        - recita - con la quale chiedono di essere ammessi a tutte le    
        riunioni consiliari e ammonizione al Socio Facciponte Fedele¯.!  
        Sono consiglieri nomi oggi di spicco nel paese: DI FALCO         
        Carmelo, SOLE Giuseppe, MENDOLA Calogero, CANDIDO Calogero,      
        MESSANA Francesco, FALCONE Pietro, PINO' Camillo, PUMA           
        Giovanni Croce Maria, LUMIA Paolo, MACALUSO Nicol•, MENDOLA      
        CURTO Carmelo, FARRAUTO Calogero, CHIODO Giovanni, NAPOLI        
        Calogero, FALCO Nicol•, TINEBRA Salvatore.                    !  
        I 'controlli' sono figure giuridiche molto peculiari ed          
        importanti nella vita del circolo. Gli associati sogliono        
        frequentare le sale sociali per farsi una distensiva partita a   
        carte. La passione del gioco non Š                               
        del tutto estranea. Le partite diventano interminabili. Ci si    
        accalora; si sfotte il perdente; si recrimina contro il          
        maldestro compagno. Il passaggio ad invettive ed all'animosit...   
        Š un passo breve. Avvengono incidenti. Pu• scapparvi anche la    
        piccola rissa. Ed ecco intervenire i 'controlli'. Osservano,     
        valutano e propongono provvedimenti disciplinari.             !  
        Il primo documento sociale riguarda la prima vertenza            
        disciplinare di cui siamo a conoscenza. L'episodio su cui si     
        controverte Š l'occasione buona per dare maggiore forza e        
        rappresentativit... ai 'controlli'. Costoro non possono ancora     
        avere il diritto ad essere membri a tutti gli effetti            
        dell'organo amministrativo ma il Comitato ne riconosce           
        l'importanza e (r)ad unanimit... di voti per alzata di mano          
        delibera: doversi accogliere la dimanda nel senso che potranno   
        i Controlli intervenire alle adunanze dei consiglieri quando     
        sar... per discutersi su quistioni disciplinari¯.               !  
        A distanza di un secolo, quell'increscioso episodio di           
        indisciplina sociale riemerge con un tocco di pateticit....        
        Rievochiamolo citando letteralmente il dispositivo del verbale   
        - a dire il vero, qui, alquanto claudicante nella sintassi e     
        nell'efficacia espressiva. Il Comitato (r)con pari unanimit... di    
        voti delibera chiamarsi <l'inquisito>. Chiamato il socio         
        Facciponte Fedele di Giuseppe, lo amminisce sulla parola         
        canaglia lanciata da questi al socio Brucculeri Angelo fu        
        Giovanni e gli impone dovergli chiedere scusa di fronte          
        all'Assemblea riunita previa (sic!) esclusione del medesimo in   
        caso di rifiuto.¯                                             !  
        Tutto lascia pensare che il Facciponte si sottopose              
        all'umiliazione riparatrice e continu• a far parte del           
        sodalizio. Era il 9 agosto 1893. Non trascorse neppure una       
        settimana e il Comitato torn• a riunirsi per discutere un        
        altro incidente. Stavolta Š il caso  di una vera e propria       
        rissa; vi sono coinvolti ben sei soci: Alfano Giuseppe di        
        Alfonso, La Rocca Giuseppe di Calogero, Grillo Salvatore di      
        Giuseppe, Tirone Giuseppe fu Alfonso, Vinci Alfonso di           
        Saverio, Mastrosimone Gaetano. Vi sono nomi eccellenti. Gli      
        organi amministrativi e di controllo hanno tentennamenti. Non    
        sono in grado di sfoderare la loro abituale autorevolezza.       
        Diventano salomonici ed assennati. Assolvono e discriminano.     
        Differenziano le pene pi- in considerazione del livello          
        sociale che dell'effettiva responsabilit.... Il recondito senso    
        si coglie in questa inconsueta verbalizzazione: (r)Il Consiglio    
        presi in considerazione gl'insulti sofferti dal Socio Alfano     
        Giuseppe, ispirandosi al sentimento di disciplina, a             
        maggioranza di voti, asolve questi; ordina la esclusione dalla   
        Societ... per un mese del socio Mastrosimone e di quindici         
        giorni ai soci La Rocca, Grillo, Tirone e Vinci.¯             !  
        La teoria delle offese tra soci non si ferma di certo qui. Il    
        due settembre del 1893 Š la volta del socio Tinebra Giuseppe     
        fu Raffaele contro cui si appunta (r)la querela mossa da           
        Nobile¯, come apprendiamo dal successivo verbale del sette       
        settembre. E sotto tale data cade l'appunto contro un nome       
        oggi sacro per i racalmutesi: Leonardo SCIASCIA. Viene           
        addirittura approntato 'un rapporto' che viene letto in seno     
        al Consiglio. E' un capo di accusa (r)contro il controllo          
        Sciascia Leonardo di Nicol• per le parole improprie rivolte      
        dallo stesso al Comitato e il Comitato delibera si chiamino i    
        testimoni per essere intesi nella seduta prossima¯.  La          
        questione viene ripresa il 21 ottobre 1893. Vengono escussi i    
        testi e si appura che il (r)Controllo Sciascia Leonardo di         
        Nicol•¯ non era stato tenero nei confronti del Comitato della    
        Societ.... Tale organo  decide allora di (r)fare ci• che non         
        fece nella seduta <del 2 settembre> ed in quella susseguente     
        del diciassette stesso mese per il mancato intervento dei        
        testimoni¯. Solo ora, dunque, si riesce a far parlare (r)il        
        Consigliere Di Falco ed il controllo Nobile                      
        i quali poterono udire                                           
        le poco decorose parole rivolte al Comitato al momento in cui    
        furono dal Controllo Sciascia pronunziate¯. Il Comitato di       
        allora (Tulumello, presidente e i consiglieri FALCO, MACALUSO,   
        FARRAUTO, CHIODO, TINEBRA, MENDOLA CURTO, LUMIA, DI FALCO,       
        MESSANA, CANDIDO e due PINO' Camillo: uno figlio di Giuseppe     
        e l'altro di Salvatore) Š particolarmente permaloso: al nostro   
        SCIASCIA Leonardo di Nicol• vengono inflitti (r)cinque giorni di   
        allontanamento dalla Societ... durante il quale tempo deve         
        guardarsi di frequentare le sale¯. Lo SCIASCIA non se ne         
        adonta molto. Rispetta l'ordinanza e rientra remissivamente      
        nel sodalizio. Lo ritroveremo protagonista in una singolare      
        asta come concorrente al posto - si vede in quel tempo           
        appetibile - di 'casiniere'. L'asta, consumatasi il 15 aprile    
        1894 dalle ore 5 p.m. alle ore 7, lo vedr... animatore di una      
        corsa al ribasso: da una prima offerta di L. 48 mensili          
        (rispetto alla base di partenza di L. 50), passer... a L. 45 e     
        quindi a L. 39. Con lui concorrono nomi altisonanti quali        
        BRUCCULERI Angelo fu Giovanni e PICONE Carmelo di Salvatore,     
        nonch‚ i veramente interessati COLLURA Giuseppe di Salvatore e   
        CINO PAGLIARELLO Salvatore. Abbassano ancora l'asta il COLLURA   
        (L. 38) e il BRUCCULERI (L. 35). Avviene allora un piccolo       
        colpo di scena. La cronaca del verbalizzante Angelo TINEBRA Š    
        un tantinello birichina. (r)Il Presidente - ci viene tramandato    
        - visto il caloroso eccitamento fra i concorrenti, chiesto il    
        parere del Consiglio, stabilisce a L. 40 il salario pel          
        casiniere e la scelta verr... fatta a sorte fra i concorrenti.¯    
        Ulteriore sorpresa: si ritirano SCIASCIA-BRUCCULERI-PICONE,      
        anche se alcuni di loro  si erano offerti come                   
        'casinieri' a meno delle lire 40.  Restano Cino Pagliarello e    
        Collura; i loro nomi vengono 'imbussolati'. Viene stabilito      
        che (r)l'asta sar... aggiudicata a colui il quale sortir... il         
        primo¯. Indi, (r)il Presidente fa estrarre da un ragazzo un        
        bussolotto nel quale, letto alla presenza degli astanti, Š il    
        nome di Cino Pagliarello.¯                                    !  
        Uno squarcio di vita paesana, piccolo quanto si vuole, ma        
        affascinante almeno per chi, come me, sente nel sangue           
        richiami atavici e subisce il sussulto di una memoria            
        ancestrale racalmutese.                                       !  
        Siamo anche maliziosi: non crediamo nella seriet... della          
        partecipazione al concorso per il posto di 'casiniere' dello     
        SCIASCIA (e parimenti nella seriet... d'intenti dello BRUCCULERI   
        e del PICONE). V'Š una piccola manovra al ribasso; un            
        compiacente aggiotaggio a favore dell'Amministrazione del        
        Circolo; un'intesa con la Presidenza TULUMELLO.               !  
        Leonardo SCIASCIA, lo scrittore, parla di un suo omonimo         
        antenato nella Prefazione al libro di Tinebra Martorana su       
        Racalmuto. Da par suo, gli bastano alcune pennellate per         
        raffigurarci un vivido personaggio della fine dell'ottocento     
        racalmutese. (r)Tutto sommato - rammenta e commemora - devo ai     
        Matrona questo mio rifugio in campagna <parla ovviamente della   
        contrada Noce>: poich‚ mio nonno, loro fedelissimo elettore,     
        volle anche lui, da capomastro di zolfara, avere un pezzetto     
        di terra nella stessa contrada, edificandovi una casetta: ora    
        Š un secolo.¯ L'annotazione fa contrappunto a quanto precisato   
        prima: (r)Naturalmente i Matrona avevano dei nemici: ma si         
        scoprirono pi- tardi, aggregandosi alla famiglia Tulumello.¯  !  
        Il Leonardo SCIASCIA del Mutuo Soccorso non pare                 
        proprio un fedelissimo dei Matrona: sembra, anzi, un loro        
        'tardivo' nemico, aggregatosi ai Tulumello, contro i quali       
        magari si permetter... qualche (r)impropria parola¯.              !  
c       *                                                             !!!!
c       *@@@@@@@@@*                                                   !  
p                                                                        
Pubblicato da Unknown alle 12:23 Nessun commento:
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