martedì 30 luglio 2013

i circoli di Racalmuto

Veridica storia del Circolo del Mutuo soccorso. Vi è un gran quadro di Sciascia: adorato quasi quanto il tradizionale quadro del Gesù. Eppure non ci pare Sciascia abbia straveduto per questo sodalizio. Leggiamo:
Nessuno di questi don è ricco, i ricchi si trovano nel circolo del mutuo soccorso, una società operaia che si è venuta trasformando, ora ci sono commercianti e industriali del sale [... ] Nell'altro circolo, invece, nel gioco della zecchinetta che ora i galantuomini disdegnano, corrono milioni.

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c xk    _CALOGERO  TAVERNA_                                           !!!!
                                                                         
                                                                         
                                                                         
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xkc     ^[IL  'MUTUO SOCCORSO'^[                                      !! 
xk c    fra STORIA e CRONACA di                                       !!!
xk  c   _R A C A L M U T O_                                           !!!!
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p                                                                        
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xk      COSTITUZIONE del 'MUTUO SOCCORSO'                             !! 
        ^GLI ANNI SETTANTA DEL XIX SECOLO a RACALMUTO - IL NOTAIO        
        SAVATTERI - GLI ORPELLI MASSONICI - CLIMA ED AMBIENTE SOCIALE    
        E POLITICO - LE CONFERENZE EDUCATIVE - LA SVOLTA - LA PUBBLICA   
        SICUREZZA RIFERISCE.^                                         !!!!
                                                                         
        Il 2 dicembre del 1878 gli 'amici' di Calogero SAVATTERI         
        attestavano che questi aveva (r)inaugurato¯ la [SOCIETA' OPERAIA   
        di MUTUO SOCCORSO[ in Racalmuto nell'Epifania del 1873.       !  
        In una enfatica celebrazione del Savatteri(1833-1878) - un       
        notaio racalmutese dell'ottocento, massonicamente 'amico         
        del popolo', morto a 45 anni - viene ricostruito il processo     
        che port• alla costituzione del nostro circolo. Nel 1867, vi     
        era un cambio di guardia nella gestione del Comune: (r)entrava     
        al potere - per dirla con gli 'amici' del Savatteri - il         
        partito giovane progressista¯. Dapprima, la nuova compagine      
        comunale sembr• mostrarsi coerente con il programma              
        proclamato, ma ben presto ebbe a levarsi (r)una voce di generale   
        malcontento¯. NŠ, da parte responsabile, si dava alcuno          
        ascolto (r)agli ammonimenti amichevoli¯. Il popolo, se ricorreva   
        (r)alle autorit... superiori¯, era come rivolgersi (r)al muro¯.     !  
        Secondo quella versione - sulla cui obiettivit... abbiamo molte    
        riserve - (r)il Savatteri  allora conoscendo che un tale           
        operato portava allo sfacelo ed alla disunione cominci• ... a    
        suggerire qualche idea..¯ per avvicinare il popolo. Poich‚       
        rimase inascoltato (r)mosse guerra ostinata dal suo Studio         
        notarile contro quelli che si gridavano apostoli del diritto e   
        volevano fare il panegirico alla violenza, che predicavano       
        unione e battevano le mani alla discussione¯, termine che        
        nella prosa di quei simpatici agiografi dell'ottocento           
        della nostra terra racalmutese doveva equivalere a               
        discriminante discordia.                                      !  
        Il Savatteri ha, comunque, fede nelle (r)forze del popolo¯ e       
        comincia a far propaganda nel suo studio notarile, (r)dove si      
        ragionava sempre a disteso di politica e di religione e si       
        aprivano al contempo gli occhi al popolo ..¯. In molti           
        aderirono all'iniziativa del notaio Savatteri. Da qui l'idea     
        di  (r)riunirsi a corpo e sotto unica bandiera¯ per (r)schermirsi    
        da tanti oppressori¯. Sorse in tale atmosfera la nostra          
        _Societ... Operaia di Mutuo Soccorso_, inaugurata - secondo        
        quella cronaca - il 6 gennaio del 1873.                       !  
        Benevola attesa della (r)casta imperante¯ che fornisce persino     
        il locale a colui che pur sempre era uno di loro e che           
        (r)conosceva sin dalla prima sua fanciullezza¯. Quando, per•,      
        si esager• in assemblearismo e si os• parlare (r)di                
        emancipazione e di uguaglianza civile dell'operaio¯, la          
        benevolenza svan, e si sguinzagliarono (r)i satelliti della       
        setta nera¯ - o meglio dire i borbonici e i clericali - contro   
        l'ancor fragile societ... operaia.                              !  
        Molti soci si fecero (r)mettere la benda d'innanzi agli            
        occhi¯ e (r)si lasciarono infemminire e snervare da quella gente   
        che chiama delitto persino il pensiero della libert... e si        
        affanna di presentare quelli che parlano di libert... e di         
        associazione come nemici di Dio e della Religione¯. Il           
        frasario lascia intravedere il livello di astio politico e di    
        prevenzione religiosa nella Racalmuto ottocentesca,              
        la quale, peraltro, non ci risulta particolarmente turbolenta.!  
        Il Savatteri non se ne preoccup•, in ogni caso, pi- di tanto.    
        Inaugurata la Societ...,  (r)cominci• ad                             
        informarla ai principi mazziniani¯. Al terzo anno di vita del    
        sodalizio, inizi• una serie di conferenze a sfondo               
        pedagogico, che amici e parenti hanno poi pubblicato.            
         L'opuscolo Š intitolato (r)Pensieri sulla educazione              
        dell'operaio¯ ed Š stato edito dalla Tipografia Sociale          
        di Favara nel 1879. L... abbiamo potuto raccogliere le notizie     
        che stiamo fornendo.                                          !  
        Abbiamo la vaga impressione che i soci del Mutuo Soccorso        
        ebbero occasione per sbadigli e noia: era un costo che           
        dovevano pagare al solito notabilato locale che si piccava, in   
        nome di una fratellanza massonica, potere educare la             
        plebe o - come allora si diceva -  il popolo minuto. Non         
        sappiamo cosa veramente pensassero quegli operai racalmutesi     
        quando il Savatteri tuonava: (r)il servilismo, l'avvilimento,      
        l'ignoranza, il vizio e l'ozio alimentati dal giuoco del         
        lotto, dal bigliardo, dalle carte e dai bordelli pubblici        
        autorizzati dalle leggi attuali che tassano quel turpe           
        mercemonio del corpo, la quale tassa serve per pagare un'altra   
        infamia, la spia - sono fatti. L'usura resa come mezzo di        
        vivere Š un fatto; gli spergiuri, le frodi. gli artifici,        
        l'ipocrisia, il conculcare e togliere colla violenza il pudore   
        e l'onore alla donna; l'invidia e il denigrare l'onore e la      
        reputazione dell'uomo. E' un fatto la corruzione e l'avidit...     
        nei magistrati e nei ministri della religione, i quali hano      
        hatto divenire botteghe le chiese, i pubblici uffici, dove si    
        vende la giustizia e tutto quanto si chiede nel giusto e         
        nell'onesto. Bottega la chiesa dove si vendono a buon mercato    
        indulgenze, dispense e tutto quanto si attribuisce alla          
        chiesa.¯                                                      !  
        La denuncia Š arruffata eppure il quadro  Š realistico. Ma       
        agli operai di Racalmuto era lasciato solo il gusto della        
        denigrazione, fatta per• per bocca dei terzi; e quei terzi       
        erano pur sempre i figli di quella scalpitante nuova             
        borghesia di  Paese. In definitiva, anche per Racalmuto poteva   
        parlarsi di 'avvocaticchi' meridionali. Non per nulla, quelli    
        che strillavano erano pur sempre collegati al massimo degli      
        'avvocaticchi': il rinomato Crispi.                           !  
        Il documento che consultiamo ci assicura che, comunque, (r)la      
        Societ... progrediva gigantescamente. Le classi colpite            
        (r)vomitavano calunnie¯ (r)accusando la societ...                      
        d'internazionalismo, di ateismo ed altre espressioni che         
        tendevano a farla odiare e dalle autorit... e dai bigotti¯.     !  
        Ci sembra che tanto qualche effetto ebbe a produrlo. Il          
        sodalizio cominci• ad incamminarsi verso una forma di            
        ricreativit... sociale, sbiadendo le colorazioni politiche e gli   
        ideologismi. Non per nulla, verso il 1878 l'irrequieto notaio    
        appariva alquanto disaffezionato verso la Societ... di mutuo       
        soccorso e propendeva, invece, verso una (r)istituzione pi-        
        spinta¯, verso un circolo repubblicano da intestare a Maurizio   
        Quadrio.                                                      !  
        Del resto, il Savatteri non pu• proprio definirsi il fondatore   
        della Societ... di Mutuo Soccorso di Racalmuto. Dobbiamo alla      
        cortesia di un suo nipote (il prof. Calogero Savatteri) la       
        possibilit... di prendere visione dell'opuscolo-tessera che il     
        sodalizio rilasci• al nostro notaio. Trattasi di un libretto     
        ove sono riuniti lo statuto, il documento-tessera, ed lo         
        stampato per i pagamenti delle quote societarie a cadenza        
        settimanale. Il numero progressivo non Š il primo ma il          
        quinto. Il Savatteri non Š segnato come socio fondatore          
        ma 'onorario'. L'epoca del rilascio Š dell'agosto del 1873. Il   
        Mutuo soccorso ha gi... un presidente e un segretario che          
        sono personaggi di spicco dell'epoca: Giuseppe  Romano e         
        Giuseppe Orcel.                                               !  
                                                                         
        Alla fine del secolo scorso, due rami della famiglia Romano      
        erano di risalto nel paese: un ramo facente capo al              
        cav. dr. Salvatore Romano,(r)superiore ad ogni sospetto, di        
        affermata professione imprenditoriale, e dotato di rendite       
        proprie¯, l'altro costituito di 'capo mastri' muratori. Del      
        primo ramo se ne occupa la Prefettura di Girgenti il 12 luglio   
        1896 (cfr. Archivio Centrale di Stato - Ministero Interni -      
        Regio Commissariato Civile per la Sicilia - Busta n.108). V'Š    
        turbulenza in Racalmuto. E' appena cessata la feroce e           
        drastica repressione del Fasci dei lavoratori, specie per        
        opera del Crispi, tanto apprezzato e collegato con il            
        notabilato racalmutese. V'Š la legge marziale. V'Š un            
        commissariato dittatoriale, con a capo il prefetto               
        Codronchi. Fioccano le lettere anonime. Alcune di queste - che   
        appaiono ispirate dal gruppo Matrona- Baeri-Rosina               
        - prendono di mira                                               
        le famiglie egemoni dei Tulumello e dei Romano, appunto. Non     
        sfuggono al livore anonimo gli emergenti come il cav.            
        Bartolotta,  o gli immigrati preposti all'esazione daziaria      
        come gli appartenenti alla famiglia Orcel. La prefettura di      
        Girgenti Š costretta a relazionare al 'Ministro Commissario'     
        Codronchi. Le famiglie dominanti di Racalmuto erano ovviamente   
        ammanigliate e protette. La difesa prefettizia Š perentoria e    
        perfino elogiativa nei confronti degli accusati. Abbiamo         
        citato, quasi nei suoi termini letterali, l'elogio dei Romano.   
        Il Barone Tulumello viene accreditato quale (r)persona degna di    
        rispetto, stimato dalla stragrande maggioranza dei suoi          
        concittadini che gli hanno ripetutamente confermato la           
        fiducia, eleggendolo loro capo e rappresentante¯. Gli Orcel      
        son degni di stima.                                           !  
        Dai documenti dell'epoca, risultano elettori e iscritti alla     
        camera di commercio ben tre ROMANO Giuseppe: il                  
        primo nato il 20 marzo 1865, figlio di Carmelo, di professione   
        farmacista; il secondo nato il 9 gennaio 1843, figlio di         
        Ignazio, qualificato 'negoziante di zolfi'; il terzo nato il 9   
        marzo 1842, figlio di Francesco, segnato come 'capo maestro',    
        ovviamente, muratore. Escluso il farmacista, ancor bambino       
        nel 1873, Š difficile sapere quale degli altri due Romano -      
        ammesso che di questi si tratti - possa essere quello che Š      
        sato il primo presidente del Mutuo Soccorso. Noi propenderemmo   
        per il 'capo-mastro', mestiere pi- consono alla pretesa          
        operaistica del Mutuo Soccorso di allora.                     !  
        Nel libretto individuale del socio 'onorario' Savatteri          
        compare gi... un timbro del circolo che, tale e quale, permarr...    
        fino al 2 febbraio 1928. Dopo, l'imperante fascismo non          
        consente pi- l'uso dell'arcaico ma pur sempre emblematico        
        timbro. Dal 31 luglio 1932, nei verbali delle sedute             
        consiliari occorre apporre un timbretto - molto scarno - che     
        proclama l'adesione del circolo all'(r)OND¯, e cioŠ al             
        dopolavoro fascista.                                          !  
        Il vecchio timbro era carico di simboli: portava nell'estrema    
        corona circolare la scritta (r)Societ... del Mutuo Soccorso degli    
        Operai * Racalmuto *¯ e all'interno vi erano ammucchiati         
        compasso, cazzola, forbice, martello, squadra, una stretta di    
        mano, vanghe, incudine, il tutto sormontato da una stella a      
        cinque punte. Evidente il richiamo agli attrezzi tipici dei      
        vari mestieri cui dovevano essere dediti gli operai che          
        s'indentedano associare in mutuo soccorso. Ma ancor pi-          
        rimarcata la derivazione massonica. Non per nulla trattavasi     
        di associazione voluta dal notaio Calogero SAVATTERI che i       
        suoi biografi non hanno remora alcuna a segnalarcelo come        
        (r)affiliato alla Loggia  Massonica '_Roma e Venezia'_¯. Vi era    
        entrato nel 1864. Secondo quei biografi, da allora la            
        massoneria aveva fatto in Racalmuto passi da gigante. I          
        massoni nostri compaesani avrebbero avuto addirittura l'ardire   
        di rappresentare (r)il dramma stupendo di Agesilao Milano con      
        tale naturalezza e forza, che si attirarono l'ardire del         
        popolo¯. Avendo dimestichezza col sarcastico distacco dei        
        racalmutesi, abbiamo motivo per dubitarne.                    !  
        Le vicissitudini della massoneria in quel torno di tempo non     
        furono molto esaltanti a Racalmuto e dintorni. La vigile         
        polizia del tempo ce lo conferma. Nei rapporti del delegato di   
        Pubblica Sicurezza di Racalmuto al prefetto di Agrigento v'Š     
        persino una sconfortante smitizzazione. Forse dovuta a           
        compiacenza protettiva. Ad ogni modo, in una relazione sulle     
        logge massoniche del 20 giugno del 1868 viene specificato che    
        (r)la loggia massonica di Racalmuto, come pure quella di Grotte,   
        fino dai primi di ottobre decorso, fu per ordine del _Grande     
        Oriente_ di Palermo fatta sciogliere.¯ (Archivio di Stato di     
        Agrigento - inventario n. 18, fascicolo n. 24). Il successivo    
        5 agosto, il delegato ha qualche scampolo di notizia da          
        fornire. (r)Dalle avute informazioni - pu• egli completare il      
        suo rapporto di polizia - esistono due logge massoniche, una     
        in Racalmuto diretta dal signor Gioacchino Savatteri ed altra    
        in Grotte diretta dal signor Vincenzo Simone, aventi scopo       
        umanitario, per come si ha mantenendosi nei limiti del proprio   
        statuto, di cui tuttora chi scrive non Š (sic!) potuto averne    
        copia; come pure ignora i mezzi di cui dispongono non che il     
        numero dei soci e quindi di conseguenza la loro condotta         
        politica e morale, mentre poi l'Ufficio scrivente non ... nulla    
        da oservare in contrario sulla condotta politica e morale dei    
        due Presidenti Savatteri e Simone che la P.S. e il Paese         
        ritiene onesti..¯. Il notaio fondatore del circolo del Mutuo     
        Soccorso non Š dunque neppure il massimo esponente della         
        massoneria locale ma un suo parente, sia pure stretto;           
        addirittura il nostro Savatteri non risulta neppure schedato     
        come massone dalla polizia. A dire il vero, forse per            
        compiacenza dell'amico Delegato di P.S. - verosimilmente anche   
        lui un affiliato -, e non per obiettiva impossibilit... a          
        conoscerne le tendenze. Nel ragguagliare sulle mene              
        mazziniane del paese, il nuovo delegato (tal Pasquale Salonia)   
        esprime al prefetto giudizi non certo lusinghieri sull'impegno   
        politico degli uomini di Racalmuto che s'ispiravano al Mazzini   
        tra i quali era da annoverare il Savatteri del Mutuo             
        Soccorso. (r)In questo mandamento - dicono i rapporti              
        polizieschi del 9 dicembre 1971 - e molto pi- in Racalmuto,      
        non ci sono uomini che s'ispirano a massime Mazziniane, e le     
        opere dello stesso Giuseppe Mazzini vengono osservate pi- dal    
        lato letterario, che dal lato politico. N‚ qui le dottrine       
        dell'Internazionale allignarono, giacchŠ la parte Signorile      
        occupasi del miglioramento della sua propriet..., ed il popolo     
        minuto, composto di picconieri e contadini, vive di iscarsa      
        fortuna, e si mantiene alieno a qualunque idea politica; che     
        d'altronde non sarebbe compresa, in qualunque senso gli si       
        volesse presentare, attesa la crassa ignoranza in cui vive.¯     
        Espressioni ingenerose eppure tanto realistiche. Si Š visto      
        come il Savatteri un qualche intento educativo delle masse       
        ce l'avesse: vi si ciment• con conferenze al circolo del Mutuo   
        Soccorso nel 1875. Non dovette avere molta fortuna se ben        
        presto smise. Nel 1878 pens• a qualcosa di alternativo e di      
        radicale, addirittura ad un circolo dichiaratamente              
        repubblicano, cosa rivoluzionaria sotto i Savoia. Non ne fece    
        niente. Per la prematura morte - assicurano gli amici. Il        
        Mutuo Soccorso l'aveva, comunque, deluso. Gli Operai - o         
        meglio le maestranze - di Racalmuto potevano anche riunirsi in   
        circolo, ma certo n‚ per far politica, n‚ per farsi              
        paternalisticamente 'educare', n‚ tampoco per sovvertire         
        l'ordine costituito. Al circolo - o come si Š sempre chiamato    
        senza fraintendimenti maliziosi, al 'casino' - si andava         
        per trovare simpatici compagni per partite a carte ,             
        per rasserenanti momenti di evasione dal diuturno grigiore       
        esistenziale. Il Savatteri fu astuto nel pensare ad un timbro    
        sociale pieno di simbologia massonica. La sua astuzia era per•   
        spropositata. Non venne neppure capito. Per un sessantennio      
        venne adoperato quel timbro, ma non venne mai in mente ad        
        alcuno che trattavasi di roba massonica. Il marchio laico        
        d'origine era troppo intellettualistico per i 'mastri' soci      
        del circolo. Lo usarono come retaggio storico, naturalmente      
        incompreso. Diversamente lo avrebbero rinnegato. Il Mutuo        
        Soccorso non ha mai avuto tendenze massoniche. Qualche           
        iscritto poteva essere massone, ma per i fatti suoi. Al          
        circolo questa sua appartenenza non interessava: se non          
        segreta restava estranea al modo di essere e di volere           
        apparire del sodalizio. Grintoso e fiero sempre della sua        
        apoliticit....                                                  !  
        Quali che siano stati gli intenti  del                           
        Savatteri, il circolo del Mutuo Soccorso sorge nel 1873 per      
        uniforarsi del tutto all'andazzo qualunquistico di quel          
        periodo. Siamo ai primi del 1870. Racalmuto, per un verso,       
        conosce uno splendore economico - almeno per quei tempi -        
        dovuto allo sfruttamento delle sue risorse zolfifere. Vi Š al    
        contempo un'esplosione demografica. Si va verso i 13 mila        
        abitanti. E' centro di immigrazione. Vive la sua Eldorado!    !  
        Eppure, a parte il fermento contrappositivo all'interno del      
        suo notabilato (I Matrona e i Tulumello arrivano al punto di     
        sfidarsi in duello, agitando i sonni del prefetto), non vi       
        sono sussulti culturali, nŠ i ceti operai e contadini hanno      
        tempo e voglia persino di alfabetizzarsi. Nel 1875, una giunta   
        per l'inchiesta sulla Sicilia tocca Racalmuto. Lettere anonime   
        e segnalazioni firmate dal gesuita Francesco Nalbone, dal tono   
        astiosamente settario contro l'amministrazione comunale del      
        Matrona, hanno condotto il trio parlamentare Verga, Alasia e     
        Gravina nel decentrato nostro paese. Presso la sede comunale,    
        il 21 dicembre 1857 vengono sottoposti ad interrogatorio -       
        blando secondo la verbalizzazione - il sindaco Gaspare           
        Matrona, il pretore Enrico Micali-Freni, il maresciallo dei      
        carabinieri Bonfanti Antonio, il Cav. Carlo Lupi, Giuseppe       
        Grillo Cavallaro, il dottor Diego Scibetta Troisi consigliere    
        dell'opposizione. Si riferisce sulle condizioni civili e         
        sociali del paese. E si parla anche di scuole. In un anonimo     
        dall'accesa prosa da attribuire al gesuita Nalbone era stato     
        stigmatizzato che a Racalmuto (r)si posponeva la pubblica          
        istruzione allo spirito di parte¯ (Archivio Centrale dello       
        Stato  - Giunta per l'inchiesta sulla Sicilia - Fascicolo 5).    
        L'anonimo ci informa che (r)si rimossero abilissimi professori¯    
        quali (r)Farrauto, Capitano, Chiodo, Zambuto, perch‚ avevano il    
        coraggio di seguire l'impulso della propria coscienza¯. Pare     
        che il Matrona sindaco abbia avuto il ghiribizzo di (r)insultare   
        ed opprimere¯ il (r)professore provetto e direttore delle scuole   
        sig. Cappadoro in un giorno di Venerd Santo¯: il Matrona lo     
        derideva con il salace motto: (r)non la schiaffeggi• per non       
        lordarmi le mani¯. La delazione oscilla tra la stupidaggine      
        pettegola e la gravit... dell'accusa sociale. Il Matrona,          
        nell'inchiesta parlamentare del 1875, viene in sostanza          
        chiamato a discolparsi. Lo fa con distacco e con una punta di    
        iattanza. Sulla scuola, Š sbrigativo ma non dirada               
        l'impressione di decadenza e inettitudine.  La scolarit... resta   
        fenomeno riservato alle classi abbienti ed ai notabili. Alla     
        richiesta di ragguagli sulla scuola da parte del commissario     
        Alasia, il Matrona risponde: (r)abbiamo le scuole elementari e     
        le serali. Le facoltative le abbiamo avute nel passato. Non      
        abbiamo asili¯. Il cav. Lupi - caudatario del Sindaco - ha uno   
        scatto difensivo: (r) Si lagnano che si Š tolta la scuola          
        tecnica, ma se non c'erano allievi!¯. E senza volerlo apre uno   
        squarcio sul panorama avvilente della scuola. Fornisce un        
        quadro contabile della scolarit... locale davvero desolante.       
        (r)La scuola tecnica non avrebbe che un solo allievo. L'avevamo    
        e la togliemmo per mancanza di allievi. Oggi sono 12 gli         
        allievi della scuola elementare¯. Un numero irrisorio, specie    
        se si considera che all'epoca Racalmuto aveva superato gli       
        undici mila abitanti. Vent'anni dopo l'Unita d'Italia,           
        l'alfabetizzazione del                                           
        paese Š ancora minima. Gli elettori maschi che sanno leggere e   
        scrivere sono poco pi- di 500 (appena il 7% della popolazione    
        maschile). Quanto alle donne, Š fin troppo notoria la            
        preclusione dell'epoca circa la loro alfabetizzazione. La        
        scolarit... femminile era dunque ridotta a qualche esemplare del   
        ceto elevato, in vena di                                         
        eccentricit.... Era comunque l'epoca in cui                        
        l'analfabetismo nei comuni dell'agrigentino veniva calcolato     
        nelle edulcorate statistiche ufficiali intorno all'85%.       !  
        Non credo che sia offensiva l'obiettivit... storica: a             
        quell'epoca il mondo del lavoro non aveva modo di                
        acculturarsi. Non c'Š da scandalizzarsi dunque se la             
        prressochŠ totalit... dei ceti operai di Racalmuto, nel            
        quarantennio post-unitario, era praticamente analfabeta. N‚      
        ovviamente facevano eccezione gli operai del Mutuo Soccorso      
        in quello scorcio finale del XIX secolo.                      !  
        Il Savatteri, il notaio mangiapreti proveniente dal Seminario    
        Arcivescovile di Agrigento, sar... stato forse un illuso. Senza    
        dubbio l'uzzolo predicatorio non gli Š mai venuto meno nella     
        vita da laico, dopo l'esperienza seminaristica. Ma francamente   
        sorprende vederlo alle prese con i suoi tentativi educatori,     
        dal tono pesantemente intelletualistico, mentre affligge i       
        remissivi soci del Mutuo Soccorso con le sue eruditissime -      
        almeno per lui - conferenze. Citava senza risparmio non solo     
        Mazzini ma tipi strani per l'uditorio rispondenti ai nomi di     
        Lammanais (op. cit. pag. 6), Bovio (ibidem, pag. 8), Runcini     
        (pag. 16), Fenelon (pag. 18), Rousseau (pag. 18), Leibnitz       
        (pag. 19), Vico pag. 37), etc. Aggrediva personaggi come San     
        Domenico di Cuzman (sic! pag. 41) e subito dopo - chiss...         
        perch‚? - esplodeva: (r)_Ad maiorem Dei gloriam_ si commisero      
        nelle Calabrie ed in Napoli sozzure iniquit... e macello di        
        uomini nel 1799 sotto la direzione del cardinale Ruffo¯.         
        Il periodare era affiticato, i concetti grevi. Per gli operai,   
        analfabeti e stanchi, erano senza dubbio supplizi da cui non     
        potevano sottrarsi per rispetto al 'galantuomo', potente,        
        notaio, 'notabile' ed imparentato a sindaci e giudici.        !  
        Il quadro politico e sociale dei tempi di costituzione del       
        Mutuo Soccorso Š piuttosto efficacemente tracciato da un         
        funzionario di pubblica sicurezza. Ci riferiamo ad una           
        relazione riservata del dicembre 1870 sui mandamenti di          
        Racalmuto e Grotte (ASA - inv. 18, fasc. 23). Vi si affermava:   
        (r)non esistono nello stretto senso della parola  partiti          
        politici, ma invece dei gruppi pi- o meno numerosi di varie      
        opinioni. Il primo Š composto di uomini amanti delle             
        attualit...; il secondo, retrivo, con a capo il clero, ed Š il     
        pi- numeroso; il terzo di principi spinti non Š                  
        ristrettissimo: tutti per• mancanti di individualit... positive    
        alla testa, non esercitano forte influenza sulla generalit...      
        dei cittadini i quali sono alieni dalla politica, tanto pi-      
        che la Giuvent- Civile, generalmente parlando, sanno appena      
        leggere e scrivere, e tranne qualche mese dell'anno in cui       
        accudiscono ai propri affari di campagna, il rimanente lo        
        passano nei giochi, e nell'ozio per cui il paese non ha          
        avvenire.                                                     !  
        (r)Il partito che esiste realmente Š tutto Municipale, ed Š        
        diviso in due campi: il primo dominante composto del sindaco     
        Sig. Alaimo, dei Sigg. Matrona, Picataggi, Abbate Chiarenza,     
        Sferrazza, Savatteri, ed altri di minor conto, il quale in       
        verit... ha dato una spinta di miglioramento al Comune nelle       
        opere pubbliche, ma non gode alcuna fiducia negli                
        amministrati.                                                 !  
        (r)Il secondo capitanato dai signor Grillo, Farrauto, Cavallaro    
        ed altri, i quali riunito (sic!) quasi alla generalit... dei       
        Comunisti accusano l'attuale Amministrazione Comunale di         
        arbitrii, rubberie (sic!) ed intrighi sugli appalti; e ci•       
        specialmente pei maneggi dei Matrona e Chiarenza per cui si      
        agogna lo scioglimento del Consiglio composto per lo pi- di      
        uomini inetti e deboli, come si asserisce.                    !  
        (r)Si lagna pure politicamente il pubblico delle deferenze  e      
        velate ruberie dell'Ispettore dell'Annona Cavallaro Calogero     
        desiderandosi perci• che gli venga tolto l'incarico.          !  
        (r)La popolazione nella generalit... Š docile, ed ha di che          
        comodamente vivere coi lavori agricoli, e pi- specialmente       
        l'industria delle zolfare, per• Š proclive piuttosto all'ozio,   
        e la massa ha una certa tendenza ai reati di sangue ed alle      
        grassazioni, ma si Š sommamente modificata dal 1860 in qua,      
        colla leva, colla legge penale e principalmente colla            
        attivit..., ed impegno delle autorit... preposte al mantenimento     
        dell' Ordine Pubblico.                                        !  
        (r)Venendo agli uffici pubblici, incominciando dalla Pretura       
        diretta da qualche mese dal Vice Pretore, procede                
        regolarmente, per• sarebbe desiderabile che venisse al pi-       
        presto possibile il nuovo Pretore titolare sig. Ripollina, che   
        si attende, per dare maggiormente spinta ed attivit... al          
        regolare andamento dell'amministrazione della giustizia.      !  
        (r)Sui Reali Carabinieri non v'Š cosa di proposito da osservare    
        in contrario; sarebbe per• utile che il comandante della         
        stazione sig. Bertelli, bravo giovane, spiegasse maggiore        
        energia per disciplina sui propri dipendenti, i quali            
        profittandosi della bont... del loro capo sono un p• rilassati     
        nel servizio, non prestandolo con quella attivit... che si         
        richiede; attivit... indispensabile per potere alla meglio         
        sorvegliare il territorio, e l'abitato che sono vasti, mentre    
        la forza Š ristrettissima, per cui si dovrebbe aumentare la      
        stazione di almeno  altri due carabinieri non essendone che      
        soli quattro, con altrettanti soldati: forza la quale rimane     
        quasi esclusivamente in continuazione per la scorta alle due     
        corriere postali che transitano in questo stradale ogni          
        giorno.                                                       !  
        (r)Il servizio delle due guardie campestri esistenti De Leo e      
        Vinci, Š del tutto trascurato da poich‚ il Municipio invece di   
        farli disimpegnare il proprio incarico li lascia praticamente    
        addetti ai propri particolari e di scorta al sig. Sindaco,       
        sig. Matrona, giunta, parenti ed amici. Si dice pure che i       
        suaccennati agennti spalleggiati dall'Autorit... Comunale          
        commettono scrocchi, ma nulla si pu• acertare di positivo.    !  
        (r)Gli Uffici del registro, telegrafico  e Poste non danno         
        motivo a lagnanza nel pubblico, per• ci vorrebbe un poco pi-     
        di attivit... in quest'ultimo servizio, e che il capo              
        dell'Ufficio sig. Borsellino non fosse trascurato nel            
        prescritto orario di tenere aperta la Posta, e non               
        abbandonasse quasi totalmente il servizio al suo commesso sig.   
        Grillo Calogero buon giovane, ma piuttosto inesperto e           
        distratto. ...............IL DELEGATO¯                        !! 
        A parte la legnosa sintassi, l'ortografia e spesso le            
        sgrammaticature, il quadro non torna molto onorevole per noi     
        discendenti di quei racalmutesi di fine ottocento. Ma            
        tant'era!                                                     !  
        La prefettura di Girgenti cambier... di l a qualche anno          
        opinione. Racalmuto verr... descritto come un paese amministrato   
        da gentiluomini, alacre, ammirevole e, in definitiva, civile e   
        rispettoso della legge. Le campagne  erano infestate             
        da un noto bandito: il Saieva. A Racalmuto ci si poteva          
        consolare: il lestofante era di Favara.                       !  
        La sindacatura passava da Michelangelo Alaimo all'ancor oggi     
        celebrato Gaspare Matrona, nell'anno 1873: sar... una              
        coincidenza, ma proprio in quell'anno veniva costituita in       
        Racalmuto la Societ... Operaia di Mutuo Soccorso.               !!!!
p                                                                        
xk      DAI MATRONA AI TULUMELLO                                      !!!
        Sull'esordio del sodalizio non Š poco quel che sappiamo. Dopo    
        cala un sipario. Per un ventennio non sono al momento            
        disponibili documenti di sorta. Dobbiamo, dunque, riportarci     
        al 1893. Alle ore 17 pomeridiane del mese di agosto di           
        quell'anno si riuniva l'organo amministrativo del circolo,       
        che era denominato in modo alquanto complicato: (r)Comitato        
        Direttivo della societ... di Mutuo Soccorso ed Eletterale  di      
        _Racalmuto_¯. Se non semplice, il nome era ad ogni modo molto    
        esplicativo. A tale comitato - presieduto dittatorialmente       
        e per diritto ereditario da un membro della potente famiglia     
        TULUMELLO - competeva infatti eleggere i suoi stessi membri ed   
        ammettere i nuovi soci.                                       !  
        Tali notizie possiamo desumerle da un 'quaderno' - sgualcito e   
        roso ai bordi - di deliberazioni del sopra precisato Comitato.   
        Sulla copertina, l'allora segretario incoll• una sorta di        
        stemma di carta bianca ove precisa il contenuto del quaderno:    
        trattasi di un campo a forma di cuore oblungo sormontato da      
        una corona. Gli inizi mazziniani, operaisti e massonici si       
        erano dunque totalmente smarriti nella memoria. Del resto,       
        l'eterno presidente Š l' 'avvocato cavaliere' ARCANGELO della    
        nobile schiatta del barone TULUMELLO.                         !  
        Il quaderno, che raccoglie le delibere dal 1893 fino all'11      
        agosto del 1919, Š stato rinvenuto in quest'anno 1990 per la     
        solerzia, apertura mentale e disponibilit... dell'attuale          
        presidente sig. Calogero MULE'. Questi ci ha consentito le       
        ricerche, aiutandoci a scartabellare tra le ammuffite            
        scartoffie del circolo, che per fortuna non sono andate          
        smarrite. Lo ringraziamo sentitamente e crediamo che si dovr...    
        al MULE' se un lembo della storia locale  non si dissolver...      
        irrimediabilmente.                                            !! 
        Come il circolo sia potuto passare dal clan dei MATRONA a        
        quello dei TULUMELLO resta un mistero, allo stato dell'attuale   
        documentazione. Non vi Š dubbio che al suo sorgere il Mutuo      
        Soccorso rientrasse nella sfera d'influenza della famiglia       
        Matrona, sia pure in una interna frangia, alquanto eccentrica    
        e mazziniana appunto: il notaio Savatteri - condannato a morte   
        dai Borboni e salvato per un matrimonio provvidenziale (se ne    
        legga la mirabile trasfigurazione dello Sciascia in una sua      
        novella dal titolo IL MARE COLORE DEL VINO) - era polemico,      
        mazziniano, ma intellettualisticamente innocuo, come ci          
        assicura il Delegato di Pubblica Sicurezza; egli rientrava per   
        nascita, censo e, alla fin fine, cultura tra i matroniani di     
        fine ottocento.                                               !  
        I Tulumello - baroni recenti e grottesi d'origine - stavano      
        agli antipodi: goffamente elitari, piuttosto arroganti e alla    
        fine malaccorti amministratori dei loro beni, senza le           
        magnanimit... di un Gaspare Matrona, si contrapposero al clan      
        matroniano, lo sbaragliarono, conseguirono il  favore di un      
        elettorato paesano rampante e divennero i padroni di Racalmuto   
        nell'ultimo ventennio del secolo scorso. Senza nulla dare alla   
        cittadinanza - sostengono ancora alcuni ringhiosi critici.    !  
        Tra i Tulumello e i Matrona - questi Capuleti e Montecchi di     
        paese - fu uno stillicidio di ripicche, vendette, cattiverie.    
         Ne successero delle belle. Duelli per contumelie in             
        Municipio. Sequestri di carrozze in pieno corso principale       
        (ora Garibaldi) per cambiali (dei Tulumello) andati in           
        protesto.                                                     !  
        Forse in tale protervo gioco, forse attorno al 1880,             
        i Tulumello si appropriarono del Mutuo Soccorso, per farne un    
        centro  clientelare di base alle  fortune elettoralistiche       
        della famiglia gi... consolidatasi e vincente, ed a scorno dei     
        soccombenti Matrona.                                          !  
        Il documento del primo verbale sociale disponibile testimonia    
        la salda presidenza del Cav. Avv. Arcangelo Tulumello - quello   
        che i malevoli ancor oggi deridono come '_u baruni fallutu_' -   
        cui fa da corona un gruppo di 'mastri e burgisi' ed un           
        segretario di buona famiglia (TINEBRA Angelo)                    
        che mostra una non disprezzabile                                 
        cultura. I suoi verbali sono bene articolati, grammaticalmente   
        corretti come poi raramente avverr... nella vita del circolo,      
        redatti in una gradevole grafia.                              !  
        Il verbale porta a margine, con pregevolezza burocratica,        
        l'indicazione dell'oggetto. (r)Esame della domanda dei controlli   
        - recita - con la quale chiedono di essere ammessi a tutte le    
        riunioni consiliari e ammonizione al Socio Facciponte Fedele¯.!  
        Sono consiglieri nomi oggi di spicco nel paese: DI FALCO         
        Carmelo, SOLE Giuseppe, MENDOLA Calogero, CANDIDO Calogero,      
        MESSANA Francesco, FALCONE Pietro, PINO' Camillo, PUMA           
        Giovanni Croce Maria, LUMIA Paolo, MACALUSO Nicol•, MENDOLA      
        CURTO Carmelo, FARRAUTO Calogero, CHIODO Giovanni, NAPOLI        
        Calogero, FALCO Nicol•, TINEBRA Salvatore.                    !  
        I 'controlli' sono figure giuridiche molto peculiari ed          
        importanti nella vita del circolo. Gli associati sogliono        
        frequentare le sale sociali per farsi una distensiva partita a   
        carte. La passione del gioco non Š                               
        del tutto estranea. Le partite diventano interminabili. Ci si    
        accalora; si sfotte il perdente; si recrimina contro il          
        maldestro compagno. Il passaggio ad invettive ed all'animosit...   
        Š un passo breve. Avvengono incidenti. Pu• scapparvi anche la    
        piccola rissa. Ed ecco intervenire i 'controlli'. Osservano,     
        valutano e propongono provvedimenti disciplinari.             !  
        Il primo documento sociale riguarda la prima vertenza            
        disciplinare di cui siamo a conoscenza. L'episodio su cui si     
        controverte Š l'occasione buona per dare maggiore forza e        
        rappresentativit... ai 'controlli'. Costoro non possono ancora     
        avere il diritto ad essere membri a tutti gli effetti            
        dell'organo amministrativo ma il Comitato ne riconosce           
        l'importanza e (r)ad unanimit... di voti per alzata di mano          
        delibera: doversi accogliere la dimanda nel senso che potranno   
        i Controlli intervenire alle adunanze dei consiglieri quando     
        sar... per discutersi su quistioni disciplinari¯.               !  
        A distanza di un secolo, quell'increscioso episodio di           
        indisciplina sociale riemerge con un tocco di pateticit....        
        Rievochiamolo citando letteralmente il dispositivo del verbale   
        - a dire il vero, qui, alquanto claudicante nella sintassi e     
        nell'efficacia espressiva. Il Comitato (r)con pari unanimit... di    
        voti delibera chiamarsi <l'inquisito>. Chiamato il socio         
        Facciponte Fedele di Giuseppe, lo amminisce sulla parola         
        canaglia lanciata da questi al socio Brucculeri Angelo fu        
        Giovanni e gli impone dovergli chiedere scusa di fronte          
        all'Assemblea riunita previa (sic!) esclusione del medesimo in   
        caso di rifiuto.¯                                             !  
        Tutto lascia pensare che il Facciponte si sottopose              
        all'umiliazione riparatrice e continu• a far parte del           
        sodalizio. Era il 9 agosto 1893. Non trascorse neppure una       
        settimana e il Comitato torn• a riunirsi per discutere un        
        altro incidente. Stavolta Š il caso  di una vera e propria       
        rissa; vi sono coinvolti ben sei soci: Alfano Giuseppe di        
        Alfonso, La Rocca Giuseppe di Calogero, Grillo Salvatore di      
        Giuseppe, Tirone Giuseppe fu Alfonso, Vinci Alfonso di           
        Saverio, Mastrosimone Gaetano. Vi sono nomi eccellenti. Gli      
        organi amministrativi e di controllo hanno tentennamenti. Non    
        sono in grado di sfoderare la loro abituale autorevolezza.       
        Diventano salomonici ed assennati. Assolvono e discriminano.     
        Differenziano le pene pi- in considerazione del livello          
        sociale che dell'effettiva responsabilit.... Il recondito senso    
        si coglie in questa inconsueta verbalizzazione: (r)Il Consiglio    
        presi in considerazione gl'insulti sofferti dal Socio Alfano     
        Giuseppe, ispirandosi al sentimento di disciplina, a             
        maggioranza di voti, asolve questi; ordina la esclusione dalla   
        Societ... per un mese del socio Mastrosimone e di quindici         
        giorni ai soci La Rocca, Grillo, Tirone e Vinci.¯             !  
        La teoria delle offese tra soci non si ferma di certo qui. Il    
        due settembre del 1893 Š la volta del socio Tinebra Giuseppe     
        fu Raffaele contro cui si appunta (r)la querela mossa da           
        Nobile¯, come apprendiamo dal successivo verbale del sette       
        settembre. E sotto tale data cade l'appunto contro un nome       
        oggi sacro per i racalmutesi: Leonardo SCIASCIA. Viene           
        addirittura approntato 'un rapporto' che viene letto in seno     
        al Consiglio. E' un capo di accusa (r)contro il controllo          
        Sciascia Leonardo di Nicol• per le parole improprie rivolte      
        dallo stesso al Comitato e il Comitato delibera si chiamino i    
        testimoni per essere intesi nella seduta prossima¯.  La          
        questione viene ripresa il 21 ottobre 1893. Vengono escussi i    
        testi e si appura che il (r)Controllo Sciascia Leonardo di         
        Nicol•¯ non era stato tenero nei confronti del Comitato della    
        Societ.... Tale organo  decide allora di (r)fare ci• che non         
        fece nella seduta <del 2 settembre> ed in quella susseguente     
        del diciassette stesso mese per il mancato intervento dei        
        testimoni¯. Solo ora, dunque, si riesce a far parlare (r)il        
        Consigliere Di Falco ed il controllo Nobile                      
        i quali poterono udire                                           
        le poco decorose parole rivolte al Comitato al momento in cui    
        furono dal Controllo Sciascia pronunziate¯. Il Comitato di       
        allora (Tulumello, presidente e i consiglieri FALCO, MACALUSO,   
        FARRAUTO, CHIODO, TINEBRA, MENDOLA CURTO, LUMIA, DI FALCO,       
        MESSANA, CANDIDO e due PINO' Camillo: uno figlio di Giuseppe     
        e l'altro di Salvatore) Š particolarmente permaloso: al nostro   
        SCIASCIA Leonardo di Nicol• vengono inflitti (r)cinque giorni di   
        allontanamento dalla Societ... durante il quale tempo deve         
        guardarsi di frequentare le sale¯. Lo SCIASCIA non se ne         
        adonta molto. Rispetta l'ordinanza e rientra remissivamente      
        nel sodalizio. Lo ritroveremo protagonista in una singolare      
        asta come concorrente al posto - si vede in quel tempo           
        appetibile - di 'casiniere'. L'asta, consumatasi il 15 aprile    
        1894 dalle ore 5 p.m. alle ore 7, lo vedr... animatore di una      
        corsa al ribasso: da una prima offerta di L. 48 mensili          
        (rispetto alla base di partenza di L. 50), passer... a L. 45 e     
        quindi a L. 39. Con lui concorrono nomi altisonanti quali        
        BRUCCULERI Angelo fu Giovanni e PICONE Carmelo di Salvatore,     
        nonch‚ i veramente interessati COLLURA Giuseppe di Salvatore e   
        CINO PAGLIARELLO Salvatore. Abbassano ancora l'asta il COLLURA   
        (L. 38) e il BRUCCULERI (L. 35). Avviene allora un piccolo       
        colpo di scena. La cronaca del verbalizzante Angelo TINEBRA Š    
        un tantinello birichina. (r)Il Presidente - ci viene tramandato    
        - visto il caloroso eccitamento fra i concorrenti, chiesto il    
        parere del Consiglio, stabilisce a L. 40 il salario pel          
        casiniere e la scelta verr... fatta a sorte fra i concorrenti.¯    
        Ulteriore sorpresa: si ritirano SCIASCIA-BRUCCULERI-PICONE,      
        anche se alcuni di loro  si erano offerti come                   
        'casinieri' a meno delle lire 40.  Restano Cino Pagliarello e    
        Collura; i loro nomi vengono 'imbussolati'. Viene stabilito      
        che (r)l'asta sar... aggiudicata a colui il quale sortir... il         
        primo¯. Indi, (r)il Presidente fa estrarre da un ragazzo un        
        bussolotto nel quale, letto alla presenza degli astanti, Š il    
        nome di Cino Pagliarello.¯                                    !  
        Uno squarcio di vita paesana, piccolo quanto si vuole, ma        
        affascinante almeno per chi, come me, sente nel sangue           
        richiami atavici e subisce il sussulto di una memoria            
        ancestrale racalmutese.                                       !  
        Siamo anche maliziosi: non crediamo nella seriet... della          
        partecipazione al concorso per il posto di 'casiniere' dello     
        SCIASCIA (e parimenti nella seriet... d'intenti dello BRUCCULERI   
        e del PICONE). V'Š una piccola manovra al ribasso; un            
        compiacente aggiotaggio a favore dell'Amministrazione del        
        Circolo; un'intesa con la Presidenza TULUMELLO.               !  
        Leonardo SCIASCIA, lo scrittore, parla di un suo omonimo         
        antenato nella Prefazione al libro di Tinebra Martorana su       
        Racalmuto. Da par suo, gli bastano alcune pennellate per         
        raffigurarci un vivido personaggio della fine dell'ottocento     
        racalmutese. (r)Tutto sommato - rammenta e commemora - devo ai     
        Matrona questo mio rifugio in campagna <parla ovviamente della   
        contrada Noce>: poich‚ mio nonno, loro fedelissimo elettore,     
        volle anche lui, da capomastro di zolfara, avere un pezzetto     
        di terra nella stessa contrada, edificandovi una casetta: ora    
        Š un secolo.¯ L'annotazione fa contrappunto a quanto precisato   
        prima: (r)Naturalmente i Matrona avevano dei nemici: ma si         
        scoprirono pi- tardi, aggregandosi alla famiglia Tulumello.¯  !  
        Il Leonardo SCIASCIA del Mutuo Soccorso non pare                 
        proprio un fedelissimo dei Matrona: sembra, anzi, un loro        
        'tardivo' nemico, aggregatosi ai Tulumello, contro i quali       
        magari si permetter... qualche (r)impropria parola¯.              !  
c       *                                                             !!!!
c       *@@@@@@@@@*                                                   !  
p                                                                        

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