giovedì 18 luglio 2013

Ciliu dolce ciliu racarmutisi

del mio Paese.......la Festa
Non mi piace più · · · 2 ore fa ·

  • Ti piace.

  • Calogero Taverna NON TI CRUCCIAR MOLTO, non hai perso molto. La stitichezza dei commissari, l'abulia dei paesani, il floscio sparar di mortaretti, i pugni mancati al cilio, i non compresi cerei, le prediche senza campane e le campane senza prediche, le ombre dei falsi fantasmi degli inesistenti conti del carretto nel 1503 o del fantasmatico Eugenio Gioene, per non parlare di Ambrogio Arsenio e Fernando del falsario Caruselli, falso toscano di Lucca (Sicula), la supplente banna dei tasci (come siamo caduti in basso!), i vuoti di ore ed ore etc. postulavano fischi a non finire. Meno male che c'erano i tammurinara - portentosi - e meno male che il mio amico il colossale Carrara portava avanti la sua simpatica banda; solo così ci siamo salvati per il rotto della cuffia. I richiami culturali di Sciascia hanno fatto dirottare tutti gli uomini in jeans e tutte le donne in jeans dal Centro Commerciale a casa nostra e bar e taberne e zenzeri e tavolinetti in piazza, sui marciapiedi, sulle carreggiate e dovunque insomma hanno fatto affari d'oro. Il giorno dopo hanno chiuso presto, non avevano più roba da imbandire. Certo è che l'anno venturo il sindaco sarò io e vedrai che festa. Intanto tu e il dottor Restivo sicul-padovano approntate le pratiche per la finanza creativa dei comuni e imbastite sapienti derivati (non come quelli di Grotte, però) e vedrai che festa ti cuonzu. A Padre Mattina diamo una lauta mancia e per il resto pensiamo noi, innovando e rinnovando, recuperando anche il cilio dei mugnai che tre ragazze mi attestano essere esistito in un bel foglietto a stampa di una decina di anni fa.
     

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