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Sono stato sempre ebbro di libertà e per averne il massimo, tutta; sono
stato anche infido e perfido. E me ne vanto per giunta. Per l'uomo non c'è un
giusto mezzo in tema di libertà: o è libero o è schiavo; il troppo nell'essere
libero è concetto deviante. La libertà è totalizzante. Credo di aver pagato di
persona per avere la LIBERTA': tutta la libertà. Gli aforismi han questo di
ingannevole: sembrano belli a sentirli ma non significano nulla.
Vittorio Arfinengo -
Il dono di saper leggere oltre e' essere oltre. - La tua verita' e' un
frammento di democrazia, l'aforismo ha signoficato se vissuto nel progetto
della vita per il bene del social-collettivo, ebbene si' io non sono
materialista, io credo nel materializzare attraverso l'errore dell'altrui e per
il bene dell'altrui, Io sono Io..........Rivivrei tutto della mia vita sino ad
oggi e tutto cio' che ho pensato di vivere e che per ora non ho vissuto.
Rivendichi con la tua solita claustrofobia da passato senza accogliere il
desiderio del futuro immediato, rappresenti cospirazioni sul pensiero.
Calogero Taverna Io,
l'opposto. Per questo è bello litigare.
Calogero Taverna Il
tuo pensiero filosofico - molto raffinato e concettualmente intricato ed
intricante - quale sopra richiamato cozza, ad esempio con il mio immanentismo.
che così per un vezzo di comunicabilità social-popolare segno col termine
materialismo: il conoscibile è tutto qui nella nostra immanenza. Al fondo del
mio pensare insomma vi è Kant, vi è la demolizione che questo titanico pensatore
tedesco fece della tomistica, del pensar cattolico quindi. Dall'immanente non
si arriva al trascendente. Aggiungi poi Hegel cui si deve la grande intuizione
che è l'IDEA a creare il mondo conoscibile. Immanentismo anche qui. Mi rendo
conto che mi rendo qui molto superficiale, ma non sono un filosofo né tampoco
un pedagogo. E' solo per essere cortese con te e cercare di seguirti sul tuo
terreno. Peraltro, dai primi grandissimi filosofi greci, a Cristo, ai titanici
pensatori tedeschi sino alla meditazione sulla incomunicabilità di Camus o di Sartre
il pensiero umano "collettivo" ne ha fatto di passi e di passi da
gigante.
49 minuti fa
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Calogero Taverna
Eppure mi pare che oggi vi sia il superamento di ogni filosofia, di ogni astrattezza
pensante. Dalla ricerca - impossibile - della verità, corriamo verso la realtà,
il "reale" nella sua integrità, totalità: nella sua mirabile immanenza
o meglio "materialità”. Un "reale" quale splendore del
"bello". Già le nuove generazioni nascono e ingiovaniscono con un
corpo bello attraente, "sensuale”. Oggi Bello e Sessuale sono le due
grandi motrici del vivere civile. Si è belli e soprattutto belle. Oggi si è “belli"
e si ama il bello. L'etica si sobbarca
al “piacere", innanzitutto "erotico". Fisico e spirito atti ad
armonizzarsi ed esplodere in momenti topici del piacere. Il piacere sessuale
non è più una dannazione divina ma "scopo" lo scopo del piacere,
persino orgiastico. Certa sublimazione orgiastica dell'antica Grecia,
dell'antica Roma sta tornando vittoriosa, imperativa. Anche la Chiesa sta ritirandosi
dietro una cortina almeno di tolleranza. Il "peccato" è morto.
Calogero Taverna
Scrissi da dilettante presuntuoso (La Donna Del Mossad) che ormai residuano i
soli grandi pensatori Marx e Freud. Il tradizionale "dacci il pane
quotidiano" e il volgare - scusate ora un eloquio non molto beneducato - "dacci
oggi il nostro coito quotidiano" sono divenuti le due facce di una stessa medaglia.
Vogliamo vivere opulentemente, vogliamo vivere per un erotismo totale. In
pillole appunto: Marx e Freud. Il resto è antico, desueto, "morto".
Aristotele è morto, Platone è morto (solo Plotino lo si vuol adattare ai nostri
tempi, ma pare patetico tentativo di filosofi con grosso problema di
castrazione), Cristo è morto, Agostino è morto,
Lutero è morto, Tommaso è morto. ed anche Kant, Hegel, Ficthe sono morti. Nasce il bello, il culto
del bello e la vita, appunto, è bella. Anche i mistici scadono in vezzi
riproduttivi fotograficamente di bei sederi ignudi femminei, un invito al
peccato di "nefando".
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