IL CAPRONE
IL GREGGE DI CAPRE E' PASSATO
ACCANTO ALL'ACQUA DEL FIUME
NELLA SERA DI ZAFFIRI E ROSA,
CHE E' PIENA DI ROMANTICA PACE,
guardo
il gran caprone.
... Salve, muto demonio!
sei il più forte
degli animali
Eterno mistico
d'inferno
carnale ...
Quanto incanto
nella tua barba,
e nella fronte così spaziosa
o rude don Giovanni!
Che grande accento è nel tuo sguardo
mefistofelico
e passionale!
Vai per i campi
con il tuo gregge,
dove sei stato fatto eunuco,
tu che sei un vero sultano!
La tua sete di sesso
non si placa mai;
imparasti bene
dal padre Pan!
La capra ti segue lentamente
innamorata ed umile;
ma son insaziabili le tue passioni;
la vecchia Grecia
ti comprenderà.
Oh essere di profonde leggende sante
di deboli asceti e Satanassi
con mansuete fiere e profonde grotte,
alla cui ombra ti videro
soffiare la fiamma
del sesso.
Caproni cornuti
dalle brave barbe!
Nero concentrato di medioevo!
Voi siete nati con Filommeide
dalla pura schiuma di mare,
e le vostre bocche
l'adularono
sotto lo splendido ammasso di stelle.
Venite dai boschi pieni di rose
dove la luce è uragano;
venite dai prati di Anacreonte,
pieni di sangue dell'immortale.
Caproni!
siete metamorfosi
di vecchi satiri
ormai perduti.
Siete prodighi di lussuria vergine
come nessun altro animale.
Illuminati del mezzogiorno
Attenti,
ascoltate
là dal fondo delle campagne
il gallo che quando passate
vi dice: Salve!
Garcia Lorca
Chi si appropria di Lorca sono proprio io e un po' la dice lunga sul mio ormai vetusto vezzo di insolentire donne in foia in pre e post stop definitivo dei loro fastidiosi cicli. Nessuno può accusarmi di linguaggio scurrile; spesso è solo vagamente allusivo, ma il contenuto osè lo è proprio oltre il limite della decenza, del riguardo alle cose di santa romana chiesa ai novelli papi cicciu dei poverelli argentini ed anche a monacali usi solitari.
Mi chiedo: se alla Chiesa romana non gliene importava niente se un Bernini, avesse o non avesse un recondito arcano nobile mistero alla Sciascia, era esplicito nel deliziarsi delle solitarie delizie di monache romane o di sante spagnole, se, via!, Tiziano era ancora più libertino, se non so dove ma in quel periodo maniaci dipintori soddisfacevano il loro voyeurismo con certi loro immaginifici approcci lesbici, dicevamo, alla Chiesa nulla importava, bastava pagare lauti censi o elemosine redentrici, allora perché laiche bigotte mi aggrediscono credendomi indulgente alla blasfemica zozzeria sol perché ho diffuso quadri divini e commenti ironici come quelli che seguono?
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Una soave affabile signora romana, affascinante più del sole che sorge
nella mia natia Racalmuto da dietro il Castelluccio, quando è estate, sia pure
indirettamente mi vuol disorientare dalle mie anguste, pedestri, ironiche
visioni delle opere dell'arte propinandomi questo particolare berniniano.
Credo che alle donne che non possono vedersi in certi loro declivi dei terminali singulti d'amore il Bernini può far loro pensare che abbiamo una santa, che digiuna, che gli affanni di un corpo giovane sono stati mortificati e libera dagli artigli della carne salgono sino ai cieli e vedono e dantescamente si immergono nelle paradisiache luminarie della suprema potestà divina. Estasi di santa, dunque, estasi di Santa Teresa d'Avila. Per i tanti incolti come me, propino qui sotto anch'io la cultura in pillole delle enciclopedie virtuali (ma poco virtuose)..
Ma ad un maschio come me, aduso a considerar peccato le gioie del sesso sin dai suoi 12 anni e mezzo, ma un peccato di cui non ha mai potuto fare a meno e piano piano ha dismesso di pensare che godendo su questo pianeta può davvero finire all'inferno perché offenderebbe de sexto et de nono quel suo padre celeste che, via, è stato poi lui a mettergli quel piacevole fuoco nelle vene che dal gioco solitario piano piano ma sempre più piacevolmente e partecipativamente l'ha potuto infondere ad un'altra creatura del signore, molto pù bella ma meno irosa nelle gioie d'amore. E davvero quello sguardo, quella bocca languidamente socchiusa l'ha affascinato per essere anche lui il coautore dell'orgasmo femminile. E non se n'è più confessato come del resto non faceva neppure con i suoi primi e solitari atti impuri, anche se il prete confessore birichino voleva sapere, curiosava.
Ma qui la santa è vestita, e le donne nei giacigli del peccato per arrivare lì dove in due ci si arriva con un insaziabile cimento erano ignude e a dir vero non del tutto monde (per parafrasare il D'Annunzio del Piacere). E allora chissà forse le sante sogliono godere sole e vestite. VERGINE SERAFICA. Vergine chi - per giunta con sangue ispano - ebbe "travagliato percorso", un po' arduo a convenirne; SERAFICA, a dilettar gli occhi su questo splendido viso "in estasi" , non si è molto disposti a credere. Ma questa è arte barocca e al barocco possiamo ascrivere ascetezze alla Borromini ma anche devianze alla Bernini, almeno a Roma, città davvero libera, anche se sede d papi, o appunto per questo
Credo che alle donne che non possono vedersi in certi loro declivi dei terminali singulti d'amore il Bernini può far loro pensare che abbiamo una santa, che digiuna, che gli affanni di un corpo giovane sono stati mortificati e libera dagli artigli della carne salgono sino ai cieli e vedono e dantescamente si immergono nelle paradisiache luminarie della suprema potestà divina. Estasi di santa, dunque, estasi di Santa Teresa d'Avila. Per i tanti incolti come me, propino qui sotto anch'io la cultura in pillole delle enciclopedie virtuali (ma poco virtuose)..
Ma ad un maschio come me, aduso a considerar peccato le gioie del sesso sin dai suoi 12 anni e mezzo, ma un peccato di cui non ha mai potuto fare a meno e piano piano ha dismesso di pensare che godendo su questo pianeta può davvero finire all'inferno perché offenderebbe de sexto et de nono quel suo padre celeste che, via, è stato poi lui a mettergli quel piacevole fuoco nelle vene che dal gioco solitario piano piano ma sempre più piacevolmente e partecipativamente l'ha potuto infondere ad un'altra creatura del signore, molto pù bella ma meno irosa nelle gioie d'amore. E davvero quello sguardo, quella bocca languidamente socchiusa l'ha affascinato per essere anche lui il coautore dell'orgasmo femminile. E non se n'è più confessato come del resto non faceva neppure con i suoi primi e solitari atti impuri, anche se il prete confessore birichino voleva sapere, curiosava.
Ma qui la santa è vestita, e le donne nei giacigli del peccato per arrivare lì dove in due ci si arriva con un insaziabile cimento erano ignude e a dir vero non del tutto monde (per parafrasare il D'Annunzio del Piacere). E allora chissà forse le sante sogliono godere sole e vestite. VERGINE SERAFICA. Vergine chi - per giunta con sangue ispano - ebbe "travagliato percorso", un po' arduo a convenirne; SERAFICA, a dilettar gli occhi su questo splendido viso "in estasi" , non si è molto disposti a credere. Ma questa è arte barocca e al barocco possiamo ascrivere ascetezze alla Borromini ma anche devianze alla Bernini, almeno a Roma, città davvero libera, anche se sede d papi, o appunto per questo
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Calogero Taverna
2 secondi fa
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Una soave affabile signora romana, affascinante più del sole che sorge nella mia natia Racalmuto da dietro il Castelluccio, quando è estate, sia pure indirettamente mi vuol disorientare dalle mie anguste, pedestri, ironiche visioni delle opere dell'arte propinandomi questo particolare berniniano.
Credo che alle donne che non possono vedersi in certI loro declivi dei terminali singulti d'amore il Bernini può far loro pensare che abbiamo una santa, che digiuna, che gli affanni di un corpo giovane sono stati mortificati e libera dagli artigli della carne salgono sino ai cieli e vedono e dantescamente si immergono nelle paradisiache luminarie della suprema potestà divina. Estasi di santa, dunque, estasi di Santa Teresa d'Avila. Per i tanti incolti come me, propino qui sotto anch'io la cultura in pillole delle enciclopedie virtuali (ma poco virtuose)..
Ma ad un maschio come me, aduso a considerar peccato le gioie del sesso sin dai suoi 12 anni e mezzo, ma un peccato di cui non ha mai potuto fare a meno e piano piano ha dismesso di pensare che godendo su questo pianeta può davvero finire all'inferno perché offenderebbe de sexto et de nono quel suo padre celeste che, via, è stato poi lui a mettergli quel piacevole fuoco nelle vene che dal gioco solitario piano piano ma sempre più piacevolmente e partecipativamente l'ha potuto infondere ad un'altra creatura del signore, molto pù bella ma meno irosa nelle gioie d'amore. E davvero quello sguardo, quella bocca languidamente socchiusa l'ha affascinato per essere anche lui il coautore dell'orgasmo femminile. E non se n'è più confessato come del resto non faceva neppure con i suoi primi e solitari atti impuri, anche se il prete confessore birichino voleva sapere, curiosava.
Ma qui la santa è vestita, e le donne nei giacigli del peccato per arrivare lì dove in due ci si arriva con un insaziabile cimento erano ignude e a dir vero non del tutto monde (per parafrasare il D'Annunzio del Piacere). E allora chissà forse le sante sogliono godere sole e vestite. VERGINE SERAFICA. Vergine chi - per giunta con sangue ispano - ebbe "travagliato percorso", un po' arduo a convenirne; SERAFICA, a dilettar gli occhi su questo splendido viso "in estasi" , non si è molto disposti a credere. Ma questa è arte barocca e al barocco possiamo ascrivere ascetezze alla Borromini ma anche devianze alla Bernini, almeno a Roma, città davvero libera, anche se sede d papi, o appunto per questo.
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E’ bastato che una certa ambasciatrice della cultura nel mondo mi insolentisse ed ecco cosa è scoppiato
2 secondi fa
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Una soave affabile signora romana, affascinante più del sole che sorge nella mia natia Racalmuto da dietro il Castelluccio, quando è estate, sia pure indirettamente mi vuol disorientare dalle mie anguste, pedestri, ironiche visioni delle opere dell'arte propinandomi questo particolare berniniano.
Credo che alle donne che non possono vedersi in certI loro declivi dei terminali singulti d'amore il Bernini può far loro pensare che abbiamo una santa, che digiuna, che gli affanni di un corpo giovane sono stati mortificati e libera dagli artigli della carne salgono sino ai cieli e vedono e dantescamente si immergono nelle paradisiache luminarie della suprema potestà divina. Estasi di santa, dunque, estasi di Santa Teresa d'Avila. Per i tanti incolti come me, propino qui sotto anch'io la cultura in pillole delle enciclopedie virtuali (ma poco virtuose)..
Ma ad un maschio come me, aduso a considerar peccato le gioie del sesso sin dai suoi 12 anni e mezzo, ma un peccato di cui non ha mai potuto fare a meno e piano piano ha dismesso di pensare che godendo su questo pianeta può davvero finire all'inferno perché offenderebbe de sexto et de nono quel suo padre celeste che, via, è stato poi lui a mettergli quel piacevole fuoco nelle vene che dal gioco solitario piano piano ma sempre più piacevolmente e partecipativamente l'ha potuto infondere ad un'altra creatura del signore, molto pù bella ma meno irosa nelle gioie d'amore. E davvero quello sguardo, quella bocca languidamente socchiusa l'ha affascinato per essere anche lui il coautore dell'orgasmo femminile. E non se n'è più confessato come del resto non faceva neppure con i suoi primi e solitari atti impuri, anche se il prete confessore birichino voleva sapere, curiosava.
Ma qui la santa è vestita, e le donne nei giacigli del peccato per arrivare lì dove in due ci si arriva con un insaziabile cimento erano ignude e a dir vero non del tutto monde (per parafrasare il D'Annunzio del Piacere). E allora chissà forse le sante sogliono godere sole e vestite. VERGINE SERAFICA. Vergine chi - per giunta con sangue ispano - ebbe "travagliato percorso", un po' arduo a convenirne; SERAFICA, a dilettar gli occhi su questo splendido viso "in estasi" , non si è molto disposti a credere. Ma questa è arte barocca e al barocco possiamo ascrivere ascetezze alla Borromini ma anche devianze alla Bernini, almeno a Roma, città davvero libera, anche se sede d papi, o appunto per questo.
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E’ bastato che una certa ambasciatrice della cultura nel mondo mi insolentisse ed ecco cosa è scoppiato
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chi è? .. mi dispiace così tanto per lei..
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dal punto di vista religioso è un'immondizia
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Calogero Taverna religioso
ci si vuol mettere il prosciutto sugli occhi, pregosi occomodino, andranno di
sicuro in paradiso: beati i poveri di spirito perché di loro è il no dei cieli.
Quanto alle femmine si salospirito è l'acool di cucina. Plaudino plaudino, ti
conosco mascherina!
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Lei mi ha preso per bigotta pensando che io sia
come Lei quando io dicevo il contrario: sesso si fa in modo regolare e non
così.
·
Hai capito Profumo, ha preso una donna come me
per cattolicotta,spaghettotta e non sa neanche che vuol dire "poveri in
spirito".
·
Calogero Taverna Che io
non sappia cos significhi povri di spirito è un gran bel pardosso, che io
sappia anche come distorcno la lingua italiana i poveri di spirito purtroppo
rientra nei me non limitti orizzonti eruditi. Se lei è lei si introduce
incautamente nella bacheca di chi a nulla crede e tutto irride. Inferno sicuro.
Non pontifichi però slle faccende di sesso il quae se è sesso comunque,
duvunque, anchein convento; anche in un convento femminile ove se di certooggi
non è come ieri il Bernini aveva irriguardosi pensieri sull'autoerotismo
(SESSO) delle donne più audace forse di quanto scrisse l'Aretino Pietro. Qui si
va cultura Signora, alta cultura, se ha vogliadi introettersi - chiunque Ella
sia - non dica fessere. i
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Calogero Taverna
Francemente debbo ammettere che non ho capito il suo commento su Santa Teresa
d'Avila e che cosa voleva dire per "immondizia". Aggiunga che un
plsudente commento rendeva ancor più ambiguo quello che forse ambiguo non era.
Adogni modo stia certa che non l'ho presa per "bigotta2; per dare un
giudizio su qualcuno debbo conoscerlo. E lei per me è davvero del tuttoignota.
Il mio giudizio vertva su un giudizio che mi sembrava e mi sembra non del tutto
pertinente. Tutto qua.
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Di Terra Profumo La
signora Eletizia l'hai fatta scappare...
Con lei si che potevi parlare invece! Con lei potevi condividere la cultura.
La signora, e' stata ambasciatrice della cultura italiana nel mondo..
Va be', tutto tranne che bigotta.. Vado a lavorare..
Con lei si che potevi parlare invece! Con lei potevi condividere la cultura.
La signora, e' stata ambasciatrice della cultura italiana nel mondo..
Va be', tutto tranne che bigotta.. Vado a lavorare..
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"povero in spirito" è uno che pur
essendo ricco è capace di vivere di poco.In quanto alle battute che voleva fare
le immagino,tipico di un dato ambiente.L'amica Manuela voleva dire che sono
stata addetto culturale e le Scritture le ho studiate all'Università
Gregoriana.Ribadisco che una delle cose oscene del cristianesimo
storico,sconfessate dall'ultimo concilio, fu il sostituire una regolare
attività psicofisica con manie che sono contro natura e contro religione,Che poi
il Bernini ne abbia fatto un'opera d'arte, è un'altra cosa.
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ciao Manuela tesoro,io non scappo.
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Calogero Taverna Avevo
chiesto "amicia" alla signora Prosperini che ovviamente non me l'ha
accordata. Per evitare che FB mi punise per la terza volta con un
moltiplicatore geometrico per il mio vizietto (dicono loro9 di chiedere
amicizia a chi non conosco (non è vero lo giuro) ho subito revocato la
richiesta.
·
Calogero Taverna Del resto
mi pare che non perdo molto: sarà ambaciatore (almaschile) non so di che, mase
scade nella inesattezza linguistica, mi fa pensare "poveri di
spirito" significa "poveri di spirito", senza "tenace
concetto" direbbe SAciascia. Io le scritture no l'ho studiate alla
Gregoriana: non mi faccio infinocchare da preti e cardinali sempre bramosi de
sexto et del mammona. Ma le farei alla signora una domandina semplice, semplice
"un Jeovha. una specie di genialotto folle e fannullone di Palestina ha
mai detto DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO? Va da sè che io quello là
l'adoro perché anch'io amo suonare la mia corda pazza e magri dire date a
Cesare quello che è di Cesare ma non mi rompete gli zebedei come qualche orso
in vena di fantasia.
·
Calogero Taverna Se disse
quello che qualche evangelista dice che disse, tradotta la frase suona in
latino: da nobis hodie panem TRANSUSTANTIALEM che è tutt'altra cosa signora
bella. Gliel'hanno mai spiegato alla Gregoriana?
·
Calogero Taverna Io scrivo
così come mi viene e specie in dattilografia dacchè non goppo più godere delle
grazioni mani di dattiligrafe da Banca d'Italia , mi arrangio e non mi va di
rileggermi perché ad 80 anni non ho più tempo da perdere.
·
inesatto linguisticamente è "poveri di
spirito" che il personaggio non disse mai. Lui si chiamava Yeshua. Yhwh
era sui padre.
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Calogero Taverna Ho visto
proprio oggi la mostra di Tiziano: purtroppo non c'era la celebre masturbazione
femminile. Che delusione: non ho potuto scandalizzare le donne che mi
accompagnavano spiegando la bella triade: Tiziano, il Benini di Santa Teresa, e
il Berbibi della Ludovica Albertoni. In quel tempo i maschi, poveretti, erano
davvero appassionati all'autorotismo delle femmine, ignude o sontuosamente
intabarrate, sante,, o monache o anche (mi si perdoni il termine, ma quando ci
vuole ci vule) eleberrime bagasce. Era un bel tempo, ne ho nostalgia. Cerrto he
poi col Cncilio di Treno e soprattutto con quelpruriginoso di Alfonso de'
Liquori, un santo pornagrafo, ma in latino, tutto mi pare cambiò, anche se di
questi utimi tempi, un pizzico di resipiscenza cominia a serpeggiare.
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Calogero Taverna Diu nni
scanza e llibbira quannu ci iè nna fiimica ca si cridi sapienti; acchiana 'n
catrida e sunnu ... nivuri. Possibilmente non sa che c'è anche una questione
dei Settanta. Sarebbe? eccola (in stralcio). Ecco allora che Tolomeo II
Filadelfo, dopo a...Altro
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Manuela !
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Calogero Taverna Me ne
stavo per i fatti miei a sollazzarmi sull?autoerotismo delle monanche versione
Bernini quando vengo "violentato" da un paio di donne ad ottant'anni
fra quattrogiorni. Non sono abituato a vedermi tagliare la strada
(dell'erudiozione in cui mi sent...Altro
·
Calogero Taverna <per
la signora Eletizia trascrivo questo passo di Tacito:Nero subdidit reos et
quaesitissimis poenis affecit , quos per flagitia inisusos vulgus.
·
Calogero Taverna
Christianos appellabat. auctor nominis eius Christus Tiberio imperitante per
procuratorem Pontium Pilatum supplicio adfectus erat.
·
Calogero Taverna Pare che
la storicità di Cristo stia tutta qui, ammesso che non si tratti di una
interpolazione. Mi pare di ricordare che qualcosa c'è in Giuseppe Flavio.
Puntualizzare è presumere.
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