Lo spettro dei miei interessi cinematografici si racchiude
tutto in questa misiva inviata alla segretaria dell'on. D'Alema e che è stata
già oggeto di un primo proficuo incontro. La comica figura di un vecchietto di
piccola statura che rimminchionito da suoi debordanti 85 anni si sdilingua con
una inesistente ed improbabile nipotina d'altri tempi non mi interessa affatto:
anzi diffido chiunque ad appiopparmela; ho tanti avvocati in famiglia per
sparare una ridda di querele. Peraltro non ho contratto alcuna obbligazione con
chicchessia, nè tampoco mi reputo ridotto ad un malaccorto correttore di bozze.
Chiedevo solo se era praticabile la estrazione di un soggetto cinematografico
dal mio racconto LA DONNA DEL MOSSAD - APOLOGO SUL CASO SINDONA, tutto da
limitare da pag. 7 a pag. 88. Articoli e documentazione varia dovevano servire
per dare un senso politico e d'attualità al soggetto, ondeggiante tra la lezione
interpretativa rassegnata e quella antitetica del dottor Salvatore Grossi. Mi
si dice oggi che ciò è impraticabile. se non ho capito male perchè testo
"molto teatrale". Bene. MI fosse stato detto subito avremmo entrambi
evitato di perdere tempo. Non essendo io convinto di questa ostatività
ciematografica del mio racconto ovviamente non mi toglierò l'intima
soddisfsfazione di dimostrare con altri che avevo in fin dei conti ragione.
Nessun commento:
Posta un commento