mercoledì 5 giugno 2013

Mentula, come dire cazzo!


ELOGIO DEL PUDORE

24 maggio 2013 di scuolaepoesia
Elogio del pudore
Non la parolaccia che nel linguaggio umano ha anch’essa diritto di cittadinanza, ma il turpiloquio, diffuso, insistente, compiaciuto, sintomo di rozzezza intellettuale e degrado civile, ci deve spingere a rivalutare, per contrasto, il pudore, un sentimento che già due secoli or sono il Foscolo(per non dire del Manzoni)considerava acquisizione di una più avvertita spiritualità.
Il turpiloquio è il parlare sboccato, l’uso scurrile della lingua, e a seconda delle situazioni e delle intenzioni assume differente significato:c’è perfino l’intellettuale che lo utilizza come arma, lui dice, di contestazione, ignorando che -il turpiloquio non ha mai liberato nessuno- (I.Calvino)
Ma fosse solo per questo, riprenderemmo gli sfrontati, cambieremmo canale, capiremmo che riserbo e discrezione non attraggono, non fanno spettacolo, al mercato delle immagini non hanno quotazione.
Del resto, ogni epoca ha le sue sfrontatezze.
Ma non è solo un fenomeno di vocabolario disinvolto, di frivolezza mentale, o di intemperanza giovanile, il turpiloquio così come è accettato e usato, è il risvolto linguistico di un impoverimento della



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C’è poi l’insistenza di chi detiene il potere, piccolo o grande che sia, , “homines, quos infamiae suae neque pudeat”, uomini che non hanno pudore delle loro nefandezze, dice Cicerone, a spacciare la menzogna come verità, l’inganno come lealtà, la violenza come beneficio umanitario:a capovolgere cioè la realtà dei fatti.
E’ la maligna volontà di chi vuole persuadere l’umanità ad accettare come normale l’idea che “tutto è possibile”.(H.Arendt)
A queste pericolose tendenze dobbiamo contrapporre il pudore della verità, della parola saggia, del silenzio pensieroso, il pudore del pianto delle vittime innocenti.
NICOLA LO BIANCO
MIO COMMENTO [Calogero Taverna]


Mentula moechatur. Moechtur mentula? Certe.
Hoc est quod dicunt, ipsa olera olia legit.
Dovrei tradurre, ma non mi va. Voglio anch'io - si fa per dire - evitare il turpiloquio, ma per bacco questo di Catullo è turpiloquio bello e buono. Eppure forse perché in latino nessuno si scandalizza. .A leggere Camilleri (a me non piace) si trova il "turpiloquio" ad ogni piè sospinto. Non è che anche a noi che qui - è chiaro - propendiamo molto a sinistra,ci lasciamo travolgere dal pudore clerical-posttridentino? Mi sono divertito a spiegare le estasi delle monache o sante del Bernini che il grande del barocco deponeva senza scandalo nelle chiese. Poi tutto cambiò, tutto divenne pruriginoso e quindi proibito. Eppure anche San Paolo ammetteva: omnia munda mundis. Diciamocelo in un orecchio non esiste il turpiloquio: esiste solo la imbecillità e quella anche se non è turpiloquio, anzi a maggior ragione, sempre imbecillità rimane.

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